«I nuovi bandi regionali legati alla prevenzione del rischio sismico  presentati dal presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e dagli assessori Musmanno e Russo, sono una opportunità da non perdere per attingere ad importanti risorse da destinare all’adeguamento antisismico delle scuole cittadine».

 

E’ quanto si legge in una nota congiunta a firma dei consiglieri di Palazzo dei Bruzi Francesca Cassano e Anna Fabiano.

 

 Rischio sismico, la Regione presenta tre nuovi bandi

 

«Tutti gli edifici scolastici di Cosenza, 25 plessi in tutto, sono stati realizzati prima del 2008, anno di entrata in vigore delle nuove norme tecniche di costruzione. Ad oggi le scuole materne sono provviste di certificato di idoneità statica mentre solo tre immobili ospitanti scuole primarie e secondarie di primo grado sono stati adeguati con criteri antisismici. Si tratta degli istituti di Via Giulia, di Via Cuturella e dello Spirito Santo.

 

Bisogna verificare per ogni scuola la vulnerabilità sismica, valutando il comportamento, in caso di terremoto, della struttura principale che costituisce l’opera (dalle fondazioni, fino alla copertura) e di tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza (la stabilità) di elementi non strutturali (controsoffitti, impianti, corpi illuminanti, scaffalature).

 

Questi interventi – aggiungono i consiglieri Cassano e Fabiano - vanno iscritti al primo posto nell’agenda del sindaco: è in gioco la sicurezza dei nostri figli e dei soggetti che negli istituti scolastici trascorrono buona parte delle loro giornate. In qualità di rappresentanti dei cittadini sentiamo forte la responsabilità di vigilare e lavorare affinché le nostre scuole siano rese totalmente sicure. Oggi, su questo punto, non vi sono certezze.

 

Per questo l’amministrazione di Cosenza, dopo un’attenta valutazione strutturale degli edifici scolastici presenti sul nostro territorio, dovrà programmare un piano di interventi che permetta di intercettare il maggior numero di risorse possibile e di procedere all’adeguamento sismico degli edifici scolastici cittadini, seguendo un ordine di priorità che tenga conto anche della popolazione scolastica e della vetustà della struttura».