Nei confronti dell’ex presidente della Calabria la Cassazione riscontrò un accanimento accusatorio basato su tesi precostituite. Ora la sua vicenda è raccontata da Adriana Toman: «La Calabria è un set perfetto per gli show mediatico-giudiziari»
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Un libro dal titolo esplicito, che già dalla copertina dichiara senza fraintendimenti tesi e obiettivi narrativi: “Pregiudizio di Stato, quell’Italia a sovranità limitata – il caso Oliverio”. Il volume, scritto da Adriana Toman e edito da Città del Sole, racconta la storia giudiziaria e politica dell’ex presidente della Regione Calabria, Mario Olivero.
Con la prefazione dell’ex procuratore di Catanzaro Otello Lupacchini, Toman ripercorre l’incriminazione, il processo e l’assoluzione di Oliverio, con le conseguenze politiche che tutto ciò ha avuto e con l’obiettivo dichiarato di raccontare anche la Calabria e il contesto in cui la vicenda si è sviluppata. «Per gli show mediatico-giudiziari, la Calabria è un set già pronto - ha spiegato l’autrice -. Una narrazione maledetta con effetti metafisici, che taglia le gambe all’impresa, agli investitori, alla buona politica. Con dogmi cardine su cui non ammette contraddittorio. Si sente legittimata alla deroga delle norme costituzionali e fa della Calabria una terra dalla democrazia sospesa».
Sugli aspetti politici, Toman rimarca che la vicenda giudiziaria di Oliverio ha cambiato il corso politico della Calabria: «Non potendolo arruolare, il sistema lo ha fatto saltare». Il titolo del libro, inoltre, riecheggia anche la sentenza della Cassazione che nei confronti dell’ex governatore ha riscontrato “un chiaro pregiudizio accusatorio”. Il volume sarà presentato nei prossimi giorni a Reggio Calabria.