Dopo tanti anni in giro per il mondo hanno deciso di tornare in Calabria e dare al loro paese uno spazio dove fare cultura e lottare contro lo spopolamento dei piccoli borghi. E intanto spopolano sui social: «Possiamo fare davvero tanto. Noi ci stiamo provando e tutti insieme ci riusciremo»
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«Chi l’ha detto che i grandi sogni non si possono realizzare nei piccoli paesi?».
Giuseppe Caruso, il “sognatore matto” di Petilia Policastro ce l’ha fatta: alla fine di una bella e avvincente campagna di sensibilizzazione, lui e la moglie Manuela sono riusciti a dare una libreria a Petilia, centro interno dell’alto crotonese.
Lo annuncia l’artista Caruso, rientrato da tempo a Petilia con l’obiettivo di aiutare il suo paese a crescere e a uscire dall’isolamento: «Il sogno di mia moglie era quello di aprire una libreria libera per tutti i nostri bambini e adulti. Ieri mentre sistemavamo i libri mi ha detto “Magari quando eravamo piccoli noi esisteva una libreria”. Oggi l’abbiamo realizzata».
Così, dopo tanto lavoro, grazie anche ai social e agli articoli sui giornali, al momento sono arrivati 3.500 libri da tutta Italia. In un crescendo di interesse e condivisioni da parte di gruppi, associazioni e organi di informazione.
Storie da raccontare | Giuseppe e Manuela illuminano Petilia, sono l’esempio della Calabria che non si arrende
Ma Giuseppe ha un altro sogno che intende realizzare: «Il mio sogno è di fare del mio vicoletto un luogo magico» e così sta realizzando meravigliosi murales nei quartieri. Per dare luce, colori e speranza ad una realtà che ne ha tanto bisogno. Per vecchi e bambini è tutto un sogno.
Libera, «la libreria più grande dell'entroterra crotonese»
Intanto ieri la loro neonata libreria, chiamata Libera, ha visto entrare il primo gruppo di ragazzi: «Volevo ringraziare tutti quelli che ci stanno dando una mano nell'allestire uno spazio culturale importante per i nostri ragazzi, per tutti nostri concittadini, per tutto il circondario. Al momento abbiamo ricevuto più di 3.500 libri e ne abbiamo già distribuiti tanti». Secondo Caruso è questa «la libreria più grande dell'entroterra crotonese e l'unica libreria libera di tutto il circondario».
Caruso si guarda attorno, piccoli comuni che vivono e sopravvivono fra mille difficoltà. Lottando contro un grave spopolamento: «Abbiamo creato a Petilia uno spazio importante. Un sogno che diventa realtà. Un sogno bello, una realtà importante».
Il successo sui social
E intanto spopola sui social: «Sono 3,2 milioni a seguire la mia pagina. Insieme possiamo fare davvero tanto».
Giuseppe è sempre più convinto e intende continuare le battaglie per la sua Petilia, dove è tornato dopo anni in giro per il mondo, e per tutta la Calabria che resiste. «Noi ci stiamo provando e tutti insieme ci riusciremo».
Giuseppe Caruso è un tipo che non molla mai: «Quando avevo deciso di diventare un grande artista, nessuno mi dava retta. Ora che non me ne frega niente ho raggiunto vette inimmaginabili. In realtà non sono nessuno, sono un sognatore e mi piace dipingere le frasi più belle sui muri, mi piace dedicare le mie opere a chi non c'è più. Ai miei amici o alle persone che sono morte in mare. Mi piace dedicare le mie opere ai bambini».
«Il paese ci vuole bene. È la cosa più bella del mondo»
Caruso ha trovato la sua dimensione. Nel suo piccolo paese: «Sono un povero sognatore matto. La domanda è: si può diventare qualcuno in un piccolo paese? Ormai sono grande anche io, ho 46 anni, non mi interessa diventare qualcuno, mi interessa fare quello che mi piace. E quello che mi piace è proprio questo. Il sorriso dei bambini, una zia che salta sulla campana, una chiave attaccata alla porta, il canto del gallo il mattino alle cinque. E due vecchi pennelli. Alla fine basta veramente poco per essere felici. Qui c'è tutto un paese a volermi bene. E credetemi è la cosa più bella del mondo».
Pura poesia, illusioni che si realizzano, una speranza per la Calabria più bella. Vecchia e nuova nello stesso tempo. E questo “povero sognatore matto” come Giuseppe Caruso sta veramente cambiando le cose.