Si avvia verso la conclusione l'itinerario valutativo del Parco nazionale della Sila ad opera del valutatore dell'Iucn (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), Gerhard Heiss, chiamato a redigere una relazione accurata mirata a costituire lo strumento di analisi per il riconoscimento del Parco quale "Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco".

 

La terza giornata di sopralluoghi sul campo si è chiusa nella Sila Grande con delle tappe tra i monti silani nelle località :Gallopane, Golia Corvo, Arboreto del Parco, Macchialonga, Cozzo del Principe, Serra Ripollata, Pietre Bianche, Zarella e Cupone. Tutto questo è stato fatto in compagnia del Commissario del Parco, Sonia Ferrari, e del direttore, Michele Laudati, con la vicinanza e la consulenza del gruppo di lavoro che ha predisposto il dossier di riconoscimento del Parco Nazionale della Sila quale "Patrimonio Mondiale dell'Umanità'", composto da botanici, zoologi, geologi, forestali, i quali hanno spiegato, attraverso un confronto di analisi, i principali elementi che conferiscono ai territori designati un valore eccezionale a livello mondiale per quanto riguarda gli aspetti geologici e geomorfologici. La straordinaria storia geologica - hanno sottolineato i componenti del comitato di lavoro autore del dossier - ha fatto della Sila un luogo particolarmente ricco e significativo dal punto di vista dell'evoluzione di molte specie di importanza internazionale e degli habitat cui esse sono legate.

 

In particolare, il suo ruolo di rifugio di specie durante le glaciazioni, dovuto all'isolamento geografico, specie che poi sono tornate a popolare altri territori settentrionali, ha fatto della Sila un importante serbatoio di biodiversità per aree molto più vaste e lontane.

L'aver ospitato processi microclimatici e macroclimatici unici spiega come sia oggi un hotspot nel Mediterraneo, quindi di interesse internazionale, e come si rinvengono tutt'oggi specie con altissima diversità genetica all'interno delle rispettive popolazioni locali. Tutto ciò ha costituito e costituisce tutt'ora argomento di interesse per un numero crescente di studi scientifici di rilievo internazionale che dimostra come molti aspetti siano ancora oggetto di ricerca per gli specialisti di vari paesi.

I territori dell'area proposta al riconoscimento conservano un singolare e apprezzato paesaggio forestale mediterraneo; il suo valore eccezionale è prima di tutto legato alla presenza di quasi tutta la popolazione mondiale di pino calabro, a boschi con caratteristiche di vetustà e ad alberi monumentali. Le foreste di pino nero di Calabria rappresentano l'elemento ecologico e paesaggistico silano più iconico e il loro attuale stato di conservazione è il risultato di attività selvicolturale condotte da lungo tempo per favorire il mantenimento di questi ecosistemi forestali naturali e semi-naturali. Le unicità presenti nei suoi territori, sia in termini geologici e geomorfologici, sia dal punto di vista delle caratteristiche biologiche ed ecologiche, conferiscono al Parco Nazionale della Sila un valore che supera in gran parte la dimensione locale e nazionale, per assumere una rilevanza mediterranea ed internazionale.