VIDEO | Maggiorenni privi di un titolo di studio e cittadini non italiani interessati ad ottenere permessi di soggiorno e cittadinanza, avranno modo di mettersi in carreggiata grazie ai corsi del CPIA aperto nella città del Santo
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«Col nostro lavoro cerchiamo di far cogliere opportunità, che vengono date in gran parte ad immigrati stranieri, ma anche a tanti italiani, perché ricordiamo che ci sono ancora oggi tanti italiani che non hanno conseguito la licenza media e senza la quale non possono accedere a nessuna opportunità lavorativa».
Così la dirigente scolastica Clementina Iannuzzi, alla guida del Centro Provinciale Istruzione Adulti (CPIA), che ha aperto a Paola una sede associata. Operativa nel nome di Valeria Solesin, 28enne veneziana uccisa nel novembre del 2015 a Parigi, in uno degli attentati rivendicati dal sedicente stato islamico dell’ISIS, la scuola statale a tutti gli effetti ha inaugurato i locali, donati dal comune, entro i quali si svolgeranno le attività didattiche rivolte a tanti italiani privi di un titolo di studio ma, soprattutto, agli stranieri desiderosi di apprendere lingua e cultura del Paese nel quale hanno scelto di vivere e per il quale intendono mettersi in regola con le attestazioni necessarie ad entrare nel mondo del lavoro.
«Quest'anno - ha proseguito la preside Iannuzzi - sono state aperte anche le iscrizioni per i percettori del reddito di inclusione e abbiamo il grosso della fetta, che è appunto l'inclusione degli studenti stranieri, i quali, senza le attestazioni di linguistiche che vengono rilasciate dalla nostra scuola, che, ripeto, è una scuola a tutti gli effetti statale, non potrebbero accedere né ai percorsi di cittadinanza né tantomeno ad avere permessi di lungo soggiorno. Noi rilasciamo per gli stranieri e le certificazioni di livello A1 e A2 della lingua italiana, fino ad arrivare al livello B1, che è quell'attestazione che serve proprio per avere la cittadinanza, più che il permesso di soggiorno».
L’integrazione come punto cardine dell’iniziativa, missione fondante del progetto grazie al quale, per coloro che seguono con profitto i corsi, sarà più semplice inserirsi nel tessuto sociale e produttivo del territorio, per partecipare con maggiore facilità alla vita delle comunità e cancellare lo stigma della clandestinità che , tanto gli stranieri sprovvisti di cittadinanza e permesso di soggiorno, quanto gli italiani privi degli strumenti necessari a relazionarsi con le sfide dell’attualità, subiscono quando si tratta di tutelarne formalmente i diritti.
«Adesso ci occupiamo prevalentemente di stranieri - ha spiegato Francesco Eboli, docente responsabile della sede associata paolana - non solo adulti ma anche minori. Dai 16 anni in su, si iscrivono ai nostri corsi anche gli italiani che sono sprovvisti di titolo di studio. Pertanto noi offriamo una serie di servizi che vanno dall'alfabetizzazione primaria per gli stranieri, ai corsi di primo livello, sia il primo che il secondo periodo didattico, equiparati alla scuola media di un tempo. La nostra è una funzione molto importante sul territorio, perché copriamo una fascia costiera che va dal Cetraro fino a Campora, abbiamo diverse strutture che ci prendono come riferimento, per poter dare l'occasione ai loro ospiti di apprendere la lingua italiana e quindi inserirsi nel contesto sociale».
«Paola è sempre più inclusiva - ha commentato la vicesindaco Maria Pia Serranò dopo il taglio del nastro - per aiutare tutti ad essere pronti per affrontare le altre scuole, il futuro, l'inserimento nel sociale e nel lavoro. Noi quindi siamo orgogliosi di essere qui, ringraziamo la professoressa Tina Iannuzzi, che veramente regge questa meravigliosa scuola e l'equipe dei suoi docenti. Eterogeneo è il mondo in cui sono entrata, ma grazie alla cultura saremo in grado di essere tutti uguali. Quindi questi giovani finalmente si sentiranno uniti in un'unica famiglia della nostra società e della nostra Paola. Questo è l'augurio che la squadra di Giovanni Politano (sindaco di Paola, ndr) fa a tutti questi giovani, perché principalmente è questa l’inclusione, è questa l’unità che noi cerchiamo nella nostra amministrazione».