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VIBO VALENTIA - Non ci stanno i proprietari di questo vecchio immobile a subire l’ennesima beffa da parte dell’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia che dopo averli sfrattati dalle loro abitazioni e attività commerciali, ha intimato loro di bonificare l’area, con tanto di ordinanza e termini di scadenza. Ecco perché, provvedimento in mano, i legittimi proprietari del ‘palazzo della vergogna’, così è stato ribattezzato, si sono rivolti al prefetto Giovanni Bruno. Alla massima autorità governativa l’arduo compito di sbrogliare una matassa che si aggroviglia da 24 anni. Precisamente dal luglio del 1990, anno in cui alcuni lavori di ristrutturazione, provocarono il crollo parziale di un muro di sostegno che fece scattare l’ordinanza di sgombero dei locali. Nel corso del vertice non sono mancate le polemiche, soprattutto alla luce della recente ordinanza emanata dal Sindaco che ha concesso 10 giorni di tempo per effettuare la bonifica, dimenticando che i proprietari non possiedono più le chiavi dei loro immobili consegnate a suo tempo ai vigili. Senza contare che lo stabile risulta pericolante e quindi non accessibile. Ma c’è di più, dopo una parziale bonifica dell’area, il Comune ha chiuso con il lucchetto l’unica porta d’accesso. L’opera di mediazione del Prefetto ha riportato la calma . Tant’è che i proprietari si sono detti disponibili a un’intesa con il Comune per il ripristino dell’esistente, pur di riappropriarsi di un bene frutto di sacrifici dei propri padri, e oggi tacciato come “Palazzo della vergogna”.