VIDEO | Tre i pullman partiti dalla città del Pollino per ribadire le istanze già al centro di un precedente sit-in, a cominciare dalla necessità di più personale. In testa al presidio il consigliere regionale Ferdinando Laghi
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La pioggia non ha scoraggiato i cittadini riuniti nel Comitato per la difesa della salute e dell’ospedale di Castrovillari in rappresentanza delle sei sigle Avis, Avo, l’Associazione Amici del Cuore i gruppi Partecipazione e Solidarietà e Un sorriso e una mano e l’Associazione A.M.I.C.I.
Tre pullman dal Pollino
Dal comprensorio del Pollino sono giunti in quasi duecento a bordo di tre pullman per protestare davanti la direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, sotto il coordinamento del consigliere regionale Ferdinando Laghi. Un sit-in, il secondo nel giro di poche settimane, per richiamare i vertici dell’Asp ad una maggiore attenzione per i presidi di cura dell’area nord della Calabria. Soprattutto per lo spoke di Castrovillari «fortemente penalizzato» dicono i manifestanti armati di fischietti e cartelli.
Posti letto mancanti
All’appello, sostiene Pino Angelastro, portavoce del Comitato «manca il 39 percento dei posti letto ospedalieri previsti. La gente è esasperata. Assistiamo ad un costante svuotamento dei reparti per la mancata sostituzione dei medici andati in pensione. Soprattutto le persone di una certa età temono per la propria salute. Hanno timore di non poter accedere alle cure». I vertici dell’Asp sostengono di aver recepito le rimostranze dei cittadini e che saranno tenute in debita considerazione nella fase della imminente adozione del nuovo atto aziendale. Ma per il Comitato le risposte sono insufficienti: «A margine della prima protesta – ricorda Maria Paola Montagna - non siamo stati neanche ricevuti. Poi l’Asp ci ha chiamato. Abbiamo allora spiegato le nostre ragioni. Attendevamo una risposta dai vertici aziendali entro il 24 ottobre. Invece ne è arrivata una solo il 2 dicembre, quando abbiamo annunciato questa seconda protesta. E questa risposta contenuta in appena una paginetta è assolutamente insufficiente».
Primi timidi risultati
Maria Paola Montagna tuttavia sottolinea che alcuni timidi risultati sono stati raggiunti: «L’Asp ha integrato il personale con una decina di infermieri e sono stati finalmente banditi dei concorsi che aspettavamo da oltre cinque anni. Speriamo però che all’avviso pubblico faccia seguito pure l’espletamento celere delle procedure». Maria Paola Montagna si è poi focalizzata sulla oncologia «praticamente cancellata per cedere posti letto alla medicina. Certe cose non le riusciamo davvero a capire».
Le proposte del Comitato
15 le proposte del Comitato, avanzate nei confronti della direzione generale «perché – ha detto Ferdinando Laghi – noi non siamo per un ribellismo fine a se stesso. Il nostro documento, il terzo che presentiamo, contiene tutta una serie di analisi e di proposte. L’Asp dice che ne terrà conto? Mi spiace dirlo, ma non siamo più disposti ad interloquire in maniera vaga. Vogliamo affrontare concretamente i temi che continuiamo ad evidenziare come prioritari tra cui il ripristino a pieno regime della emodinamica, oggi ridotta a sole sei ore su 24. Poi abbiamo una oncologia ridotta al lumicino, una bronco pneumologia di fatto abolita, la neurologia che praticamente non funziona, la gastro che non funziona. Bisogna rendersi conto che le fasce meno abbienti hanno smesso di curarsi perché non riescono a far fronte alle spese».