Il neo senatore e assessore regionale al Turismo in Calabria è stato ospite di Paola Bottero nell'ultima puntata de LaCapitale Vis-à-Vis
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Nato a Fagnano Castello, in provincia di Cosenza, negli studi di ViaCondotti21, ha raccontato il suo lungo percorso professionale, dagli albori a Roma: «Ho vissuto tante vite, formando la mia visione del mondo con tante contaminazioni. Ma io ho cercato di rimanere me stesso, non a caso la mia chat più attiva è con gli amici fagnanesi».
Orsomarso, da amante della Calabria, ha difeso a spada tratta una terra uscita bistrattata dalle parole recenti di Stanley Tucci: «Bisognerebbe dirgli che, forse, faceva meglio l’attore. Ha parlato dei punti di debolezza, peraltro spiegandola male. Non lo dico con rabbia, ma bisognerebbe essere più professionali. Quando lui semplifica, parlando della terra dei suoi padri, dovrebbe dire che è venuto a fare business. È molto più corrotta l’America in cui lui tanto ha guadagnato. Mi è anche diventato un po’ blasfemo, parlando di quella che è anche casa sua. Le parole sono come le pietre»
Il neo senatore ha sottolineato: «Ci sono nella comunicazione dei canoni. Ho sempre rifuggito la finzione, quando fai politica rischi di diventare retorico. Con Calabria Straordinaria abbiamo speso la metà che in passato: non si tratta di non investire, ma bisogna essere professionali. La Calabria vive di pregiudizio. Sto facendo un grande sforzo a trasferire l’orgoglio identitario di essere nipoti di Pitagora e Telesio. Conosciamo poco la nostra terra e quando tu conosci poco te stesso è un male»: ha concluso Orsomarso».