Continuano le affermazioni in campo nazionale e internazionale per Enza Petrilli campionessa di Taurianova di Tiro con l’arco. Per lei due medaglie d’argento ai campionati italiani Para-Archery di Novara. Un ulteriore successo che conferma le straordinarie doti sportive e morali della trentaquattrenne finita sulla sedia a rotelle nel 2016, a 26 anni, dopo un brutto incidente automobilistico sulla statale 106.
Il suo ricco palmarès, che comprende medaglie olimpiche e mondiali con la maglia azzurra, inorgoglisce la Calabria intera ed è un puro esempio di resilienza che conduce a conquistare i propri sogni posti oltre gli ostacoli della vita.

«La mia esistenza prima e dopo l’incidente è cambiata, però non mi sono mai arresa – spiega ai nostri microfoni Enza Petrilli – sono caduta e mi sono rialzata. Sono andata avanti ed è stato come prendere la rincorsa, come una freccia che va prima indietro e poi verso il bersaglio».

Enza Petrilli ha scritto anche un libro dal titolo “Io sono la freccia” che racconta la sua esperienza. «Parla di ciò che ero prima e di quello che sono adesso, quello che sono diventata grazie allo sport che mi ha aiutato tantissimo. Parlo anche della relazione con il mio compagno che c'era prima e c’è ora».

La campionessa si allena a Cinquefrondi, a pochi chilometri da casa, in una struttura interamente dedicata al tiro con l'arco, la prima nata nel sud Italia. Il Comune guidato dal sindaco Michele Conia le ha conferito la cittadinanza onoraria, le dimostra vicinanza e gioisce per i suoi traguardi, che rendono fiera la comunità.
«Cinquefrondi ci ha dato questa striscia di terra vicino al campo sportivo in cui si è realizzata la struttura. Personalmente, faccio almeno quattro allenamenti a settimana con l'arco e preparazione atletica. Nel mio caso, dato che sono in carrozzina serve tanto allenamento per il tronco, per l'equilibrio, perché il peso dell'arco può sbilanciare in avanti. Abbiamo anche uno psicologo in nazionale che ci segue a distanza. La concentrazione in questo sport è la cosa principale».
La donna a Cinquefrondi, insieme al ragazzo e altri soci, gestisce un’associazione sportiva, Aidaonlus, che conta ben 23 bambini che seguono il corso di tiro con l’arco.
«Tanti hanno già fatto gare e si sono qualificati ai campionati italiani. Vedono me seduta in carrozzina, che però gareggio insieme a loro, e capiscono che le differenze esistono soltanto nella testa. È anche un percorso di autostima che porta a credere in se stessi oltre le difficoltà e i pregiudizi».

Tra due settimane, dal 5 al 9 febbraio, Enza Petrilli parteciperà a Pordenone al campionato Italiano indoor di tiro con l’arco, il più importante evento della Federazione italiana di questa disciplina sportiva, l’unica che permette agli arcieri con disabilità fisica di gareggiare al pari dei “normodotati”.
A settembre, invece, la campionessa calabrese ha come obiettivo quello di prendere parte con la nazionale ai mondiali in Corea.