Cento anni, un traguardo prestigioso compiuto nello stesso giorno da due donne che, ironia della sorte, vivono nello stesso borgo, Fagnano Castello, splendido comune della bassa Valle dell’Esaro, noto soprattutto per gli specchi d’acqua del monte Caloria. Aria buona, cibo sano e antiche tradizioni sono tra le caratteristiche che fanno di Fagnano una piccola perla del Cosentino. E forse è proprio questo il segreto della longevità delle due nonnine. Una vita “lenta” dove il tempo pare essersi fermato tra laghetti immersi in boschi di conifere, faggi, castagni e querce.

Le due fagnanesi, Maria Mafalda Caprino e Maria Bice Miceli (nate il 26 luglio del 1923), hanno festeggiato il secolo di vita ieri pomeriggio. Due feste diverse ma organizzate ugualmente con tanto entusiasmo, con entrambe le festeggiate circondate dall’affetto e dall’amore delle proprie famiglie. Nei loro cento anni hanno vissuto il Regno d'Italia, la nascita della Repubblica, il primo uomo sulla Luna e la nascita del nuovo millennio. Insomma, vite intense, ricche di ricordi indelebili.

“Sindache per un giorno”

Il sindaco di Fagnano, Raffaele Giglio, ha portato gli auguri di buon compleanno da parte delle istituzioni a Mafalda e a Maria e, per l’occasione, anche un regalo speciale. Le due centenarie sono state infatti nominate dall’amministrazione comunale “sindache per un giorno”.

«Due donne della comunità fagnanese, Mafalda e Maria, che con le loro vite hanno dato esempio di sensibilità e affetto - sottolinea il primo cittadino alla nostra testata-. Ho chiesto quale fosse il segreto della loro lunga (e bella) vita, entrambe mi hanno colpito per la grande semplicità. Maria, insigne professoressa, mi ha parlato di umiltà e del grande amore per la professione e per la sua famiglia; Mafalda, instancabile lavoratrice, si è soffermata sul lavoro in campagna e sull'affetto per i suoi cari. Due donne - conclude l’avvocato Giglio - che ben rappresentano il nostro territorio, fatto di antichi valori, di semplicità e bellezza. È stato un pomeriggio ricco di emozioni, tutti uniti in allegria. Lunga vita a queste dolcissime nonnine!».