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Un lungo cammino contrassegnato dalla “fatica del vivere”, allievato dalla costante presenza dei figli e dei familiari, ma anche dalla grande serenità e dalla fede. Un cammino improntato a quei sani valori della civiltà contadina, consegnata ormai all’oblio della storia.
Del resto, lei nell’immaginario collettivo del piccolo paese dove abita da sempre, San Nicola da Crissa (nel Vibonese), è rimasta “l’artigiana del merletto”, che, discendente da una famiglia di coltivatori di baco di seta, ha resistito alla tentazione dell’emigrazione e si è interamente dedicata a far crescere i figli.
Oggi la signora Caterina Iozzo compie 103 e ancora ricorda con commozione il padre emigratro in America e ritornato a San Nicola dove aveva avviato una una discreta attività imprenditoriale. La vegliarda racconta le feste e le fiere dei paesi dove il padre le comprava le stoffe per la confezione i vestiti, il suo lavoro presso le sarte del piccolo borgo e le zie che la portavano in chiesa, gli antichi riti religiosi. Anni durante i quali ha sempre mantenuto una frugalità e una compostezza tali che forse sono i segreti della sua longevità.
Un traguardo tagliato con dignità nonostante le numerose prove che ha dovuto affrontare nel corso dell’ultimo secolo. Non ultima, senza considerare gli acciacchi dovuti all’età, la scomparsa del compagno di una vita, Stefano Teti, venuto a mancare nel 2002.
Si sposarono nel 1949. Da questa unione felice nacquero due figli. Prima Vito, oggi docente Unical e noto antropologo, e poi Costanza.
I primi anni furono difficili. Non si aveva nemmeno il minimo per sopravvivere. Quindi, la decisione del capo famiglia di emigrare in Canada in cerca di fortuna (lavorò in una fabbrica di scarpe). Lei era incinta del primogenito che vide per la prima volta il papà solo a otto anni, quando lo stesso fece ritorno a casa.
In quel periodo le giornate di nonna Caterina erano dure. Per tirare avanti passava ore e ore china a cucire centrini da tavola. Quando arriva anche Costanza la famiglia è ancora più in difficoltà. Stefano pensa che l’unica soluzione per scappare dalla ristrettezze economiche sia tornare in Canada, ma questa volta con tutta la famiglia.
Ma Caterina non vuole sentire ragione: i suoi figli devono crescere in Calabria. La spunta e il marito apre una bottega di scarpe a San Nicola da Crissa.
Negli anni la nonnina è diventata un punto di riferimento non solo per figli e nipoti ma anche per i giovani, oggi troppo distratti dalle cose effimere che allontanano dalla vera essenza della vita. E nonna Caterina è ancora qui con noi per ricordarci quei valori familiari e religiosi grazie ai quali lei sta lasciando un'impronta profonda in chi ha e ha avuto il piacere e l’onore di conoscerla. In chi ha potuto “cibarsi” della sua saggezza, godere del suo splendido sorriso. Auguri nonna Caterina.