Ricordare è un dovere civico. Ma nel caso della strage di Cutro è anche un imperativo morale. Perché 94 morti (quelli accertati) e centinaia di famiglie spezzate dal dolore non possono essere archiviati solo come una tragica contabilità. La notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un caicco carico di uomini, donne e bambini affondò a pochi metri dalla riva di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Da allora la percezione stessa del fenomeno migratorio è cambiata. C’è un prima e un dopo Cutro. E non perché non ci fossero state altre tragedia prima di allora.

Mediterraneo tomba d'acqua

Il Mediterraneo è una tomba d’acqua da decenni ormai. Il 3 ottobre 2013, a Lampedusa, un barcone libico colò a picco con il suo carico di vite. Le vittime accertate furono 368, 20, invece, i corpi mai ritrovati. Una strage numericamente più gravosa di quella accaduta un anno fa in Calabria. Ma sono le modalità con cui la tragedia di Cutro si è compiuta che ne fanno un punto di non ritorno, uno spartiacque che ha frantumato le ipocrisie politiche e ha reso evidente una verità banale nella sua enormità: le persone in mare vanno salvate.

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Il precedente di Lampedusa

A Lampedusa il barcone straripante di esistenze disperate si rovesciò per un caso fortuito (l’incauta manovra di uno degli scafisti), quando era a mezzo miglio dall’isola italiana. A Cutro, invece, la sensazione che quel pezzetto di Umanità sia stato abbandonato al proprio destino, nonostante le autorità fossero a conoscenza da giorni del suo avanzare verso l’Italia dalla Turchia, difficilmente sarà cancellata. Anche se gli esiti processuali escluderanno qualsiasi responsabilità penale, il peso di una colpa collettiva, non solo italiana, resterà immutato. Ed ecco perché ricordare è un dovere morale. Anzi, etico, perché riguarda tutti indistintamente, anche chi crede di non avere nulla da rimproverarsi.

La tre giorni per ricordare

Per tre giorni, - il 24, 25 e 26 febbraio prossimi - la spiaggia di Cutro e la città di Crotone ospiteranno una serie di eventi destinati a mantenere vivida questa memoria, ripercorrendo le fasi di un dramma che è continuato anche dopo il naufragio, con il pellegrinaggio mesto dei parenti delle vittime che hanno raggiunto la Calabria da tutta Europa per un’infinita veglia funebre nel Palazzetto dello Sport di Crotone, dove per giorni e giorni sono rimaste allineate decine di bare.

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In prima linea nell’organizzazione di questi appuntamenti c’è la Rete 26 febbraio, che riunisce enti e associazioni che da quel giorno si sono uniti per dare voce alle vittime del naufragio, ai loro familiari e ai superstiti.

Gli eventi in programma

Diversi i momenti clou previsti. Domenica 25, alle 15, con partenza da piazzale Nettuno a Crotone, si muoverà il corteo della manifestazione principale che si snoderà sino al Museo Pitagora, dove è previsto un dibattito con numerosi ospiti, tra cui anche alcuni sopravvissuti e familiari delle vittime. Nella notte tra il 25 e il 26, nelle stesse ore in cui un anno fa si consumò la tragedia, sulla spiaggia di Cutro si terrà una veglia (a cura di CrotoneNews) per ricordare quei drammatici momenti che videro decine di persone raggiungere a stento la riva insieme ai cadaveri di chi non ce l’aveva fatta. Lunedì 26, alle 9, i familiari delle vittime terranno una conferenza stampa nel Museo di Crotone per raccontare le loro esperienze.

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Anche la Regione Calabria ha organizzato, sempre per lunedì 26, una serie di eventi che termineranno con la conferenza stampa del presidente Roberto Occhiuto. Le celebrazioni prenderanno il via alle 12.30 a Cutro, nella piazza antistante la Chiesa SS. Annunziata, dove avverrà l’inaugurazione della “Glass House” contenente i resti del naufragio di Cutro, opera dello scultore Antonio La Gamba. A seguire, alle ore 13, presso la Chiesa delle Monachelle, la giornata commemorativa proseguirà con "Orazione", parte del "Progetto Metamorfosi", a cura della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti che ha promosso la costruzione di strumenti musicali da parte di persone detenute nel carcere di Opera a Milano, con i legni delle barche dei migranti di Lampedusa.

Alle 13.30, nella Sala consiliare del Comune di Cutro, si terrà la proiezione del video Summer Love, dal nome del caicco naufragato. Il video, promosso dall’assessorato regionale Economia e Finanze, contiene il racconto di Motjaba Rezapourmoghaddam, uno dei sopravvissuti al naufragio, oggi integrato nel tessuto sociale calabrese, oltre a una serie di fotografie degli effetti personali ritrovati dopo il naufragio. Al termine seguirà la conferenza stampa del governatore.

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LaC c'è

Il Network LaC seguirà con impegno e puntualità queste tre giornate in ricordo del naufragio del 2023, con giornalisti e tecnici inviati sul posto per garantire ai nostri lettori e ai nostri telespettatori una copertura esaustiva di tutto ciò che accade e si dice. Attraverso servizi televisivi, video e articoli sulle testate del gruppo, a cominciare da LaC News24, documenteremo gli eventi e raccoglieremo le testimonianze di chi è sopravvissuto e di chi ha perso i propri cari. Due appuntamenti, in particolare, arricchiranno il palinsesto di LaC Tv: la puntata in diretta da Cutro di Dentro la notizia (lunedì 26 alle 14.30) e lo speciale “Non dimentichiamo” (ore 21).