Don Ennio Stamile è un sacerdote che conosce bene il fenomeno mafioso ma non perde di vista il ruolo dello Stato nella società civile. Ed allora quando si parla di politica, nel senso più ampio del termine, guarda dritto la telecamera e senza tanti giri di parole, afferma, nel corso dell'intervista realizzata negli studi televisivi di Cosenza Channel, che lo Stato a San Luca ha fallito. Nel piccolo comune dell'Aspromonte infatti non si terranno le elezioni comunali l'8 e 9 giugno 2024. E di questo il prete, originario della frazione di San Giacomo, ricadente nel comune di Cerzeto, in provincia di Cosenza, se ne rammarica.

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Sfida educativa, legalità e politica

Da coordinatore regionale di Libera ha portato avanti tante battaglie. Oggi tuttavia quel capitolo è chiuso. E ne ha aperto un altro, diventando Rettore dell'UniRIMI (Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini”), con sede a Limbadi, in provincia di Cosenza, dove la mafia calabrese è ben radicata. Don Ennio Stamile, ospite negli studi televisivi di Cosenza Channel, ha parlato di vari argomenti: sfida educativa, legalità e politica (non in senso partitico, chiariamolo).

Il ruolo della scuola e della famiglia

Durante la chiacchierata, il sacerdote ha ricordato il ruolo della Chiesa nella società civile, con una sorta di autocritica rispetto agli obiettivi prefissati nel decennio appena trascorso. Le scuole, secondo don Ennio Stamile, hanno un ruolo importante, ma la famiglia ne ricopre uno fondamentale. Impegnarsi in politica, secondo il prete cosentino, non significa candidarsi ma partecipare attivamente alla vita sociale, confrontarsi, guardarsi intorno e non voltare le spalle. Significa anche ascoltare, prendere posizione e diffondere le buone pratiche dove il male la fa da padrone.

Chi critica don Ennio Stamile

Sulla scia di ciò, don Ennio Stamile ha illustrato due iniziative nel Reggino. La prima a San Luca e la seconda a Platì. Se nel primo caso, come detto, ha dichiarato che lo Stato ha fallito, nel secondo invece ha tirato le orecchie a chi crede che apparire pubblicamente, indossando la tonaca nera, sia qualcosa di cui vergognarsi. Magari in alcuni territori, dove la 'ndrangheta domina da almeno 40 anni, non sarebbe neanche il caso di provare a invertire la rotta, scuotendo le coscienze di ognuno. Insomma, per qualcuno don Ennio, o chi per lui, dovrebbe rimanere in silenzio. Inimmaginabile una cosa simile per chi lo conosce a fondo. Con il suo carattere deciso sa farsi valere in ogni contesto.

Il prete, nel finale dell'intervista, sollecitato dalle nostre domande, ha elogiato Monsignor Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano-Castrovillari, per l'impegno profuso in un territorio maledettamente complicato, dove si uccide con troppa facilità.