Il bambino ha atteso con il personale scolastico l’arrivo del papà. Amarissimo lo sfogo sui social del genitore: «Tutto è rimasto in gestione al fratello di 11 anni»
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Inclusione, diritto allo studio, attenzione alle persone con disabilità e alle famiglie. I temi sono continuamente al centro del dibattito politico e sociale ma, nei fatti, continuano a verificarsi vicende surreali. Emblematico il caso che giunge da Vibo Valentia e viene riportato da Enrico Mignolo, presidente provinciale dell’associazione “Io Autentico” e papà di un bimbo affetto dal disturbo dello spettro autistico: «La scuola dei miei figli- spiega in uno sfogo social- dista 7 chilometri di città da casa nostra. Sono dovuto andare lì a recuperarli, intorno alle 13.55, lasciati a terra dal bus scolastico del Comune di Vibo, città “Valentissima” perché non c’era alcun educatore per Giovanni e lui stava piangendo». A tali figure professionali – si specifica – si collega semplicemente un servizio di “controllo” sul mezzo scolastico.
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Mignolo, in passato, è stato protagonista di diverse battaglie in materia di “disabilità”. Infatti, con una sentenza storica, nel gennaio 2022 il Tar condannò il Comune di Vibo Valentia, inadempiente da 2 anni sui Progetti di vita (interventi di supporto e cura). Tornando alla vicenda odierna, il servizio degli educatori per persone con disabilità – riferisce - è stato sospeso il 9 gennaio: «Non c’era neanche l’assistente all’autonomia e comunicazione che siamo stati costretti ad assumere noi perché – spiega il genitore - il Comune ha sospeso il servizio. Tutto è rimasto in gestione a suo fratello, 11 anni». I due studenti hanno atteso l’arrivo del papà insieme al personale scolastico. Tanta l’amarezza del genitore: «Inutile girarci intorno – conclude- il servizio non c’è. Ci regoleremo di conseguenza».