VIDEO | Il giovanissimo attore, reduce dal successo straordinario della serie, guarda al futuro e sul palco di Vibo Marina, tra gli applausi dei fan, legge Dante e Gesualdo Bufalino
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Appena arriva viene circondato dalle fan. I telefoni ruotano in orizzontale, per non sbagliare si attivano i multiscatti. Dopo pochi secondi il post è sui social: Instagram, Tik Tok, Facebook. Nicolò Galasso, saluta tutti, abbraccia le ammiratrici, concede autografi. Arriva all’evento di LaC, Link – Orgoglio e Pregiudizio, in maglia scura, semplice, così com'è lui che, poco più che ventenne, dopo aver immaginato una carriera d'attore, adesso si trova a vivere quel sogno.
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Merito di Pirucchio, il ruolo che ha vestito nella serie-evento “Mare Fuori”. Da quel momento, il successo gli è arrivato addosso come una valanga: interviste, copertine, appuntamenti. «Un po’ la vita è cambiata – racconta ai nostri microfoni – ma è bello vedere quello che mi succede intorno». Preparare il ruolo che l'ha reso noto al grande pubblico, gli è costato fatica e anni di studio. A differenza di altri attori, che in certe parti restano ingabbiati, Nicolò vuole guardare avanti e, battuto l'ultimo ciak, ogni personaggio gli scivola di dosso, rendendolo pronto a indossare nuovi panni.
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La sua grande passione per la Divina Commedia l’ha portato a recitare sul palco di Link, oltre a un estratto da “L’Uomo invaso” di Gesualdo Bufalino, anche un passo dell’Inferno di Dante dedicato agli ignavi «quelli che non prendono mai posizione, che non scelgono» partecipando attivamente anche al talk accanto al procuratore Nicola Gratteri.
Il personaggio che interpreta sullo schermo, Gaetano, sceglie a un certo punto di passare dal “lato oscuro della forza”, ma per lui, per Nicolò nessuno è irredimibile: «Certo che le persone possono cambiare – dice con un sorriso – anche il mio personaggio lo fa, prende coscienza. Imboccare la strada giusta si può, basta volerlo». Sul futuro allunga un altro sorriso ma non si sbilancia: «Non posso parlare dei miei prossimi progetti, di certo mi vedrete ancora».