L’uomo di Cirò Marina è stato ricoverato per 10 giorni al San Giovanni di Dio di Crotone e ora vuole ringraziare chi l’ha curato e i sanitari impegnati in questa pandemia con un'escursione gratuita in mare: «Non mi hanno mai lasciato solo» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Non è ancora ufficialmente guarito, ma già pensa a come “sdebitarsi” con il personale sanitario del reparto Covid del San Giovanni di Dio di Crotone, che l’ha curato durante i suoi 10 giorni di ricovero. Enzo Valente ha 59 anni, è di Cirò Marina e con la sua barca a vela organizza escursioni per appassionati di mare come lui e turisti. Ora, quell’imbarcazione, ha deciso di metterla a disposizione gratuitamente per tutti quei professionisti – medici, infermieri, operatori socio sanitari – che lottano in prima linea contro la pandemia. Come tra l’altro aveva già fatto anche lo scorso anno. Questa volta però, l’iniziativa ha un sapore diverso, anche di vittoria personale.
Gli angeli del reparto Covid
Enzo ha scoperto di essere positivo all'inizio di maggio, quando ha iniziato ad accusare i primi sintomi, che poi l’hanno indotto al ricovero: «Ho dovuto chiamare un'ambulanza dopo diversi giorni di febbre alta e con bassa saturazione. Arrivato all’ospedale di Crotone, i medici si sono prodigati per trovarmi un posto e il personale medico mi ha mostrato una grande disponibilità e sensibilità aiutandomi per ogni cosa io avessi bisogno» scrive l’uomo in una lettera aperta di ringraziamento verso il personale che l’ha curato.
«Da quel momento in poi – spiega - questi “angeli” si sono presi cura di me, mi hanno aiutato, non mi hanno mai lasciato solo e hanno soddisfatto tutte le mie richieste. Questi “angeli” riescono a colmare quello che ti lascia il Covid-19 ovvero la solitudine più totale: sei solo con te stesso e il tuo destino, brutalmente strappato dai tuoi figli, affetti, amori e tu ti trovi impotente, positivo e malato in un mondo surreale». Difficile dimenticare «medici, infermieri e operatori socio sanitari con queste tute spaziali, visiere appannate, che si muovono in continuazione senza mai fermarsi e che lavorano instancabilmente ogni giorno».
Gioie e dolori condivisi
Enzo ricorda quei giorni terribili in ospedale: «Ho condiviso storie di dolore e gioie con molte persone che come me lottano con questo virus, ci davamo forza a vicenda. Tra i tanti episodi a cui ho assistito, uno mi è rimasto impresso: un uomo anziano che era ricoverato da tanti giorni era privo di forze, abbattuto, doveva farsi diversi esami e lui davanti al medico disse “sono stanco, lasciatemi qui perché non ce la faccio più”. Il dottore, sentendo queste parole, ha preso a cuore la situazione e lo ha preso in braccio come se fosse suo padre, dicendogli di rimanere forte. Mi sono commosso».
Le dimissioni e la speranza
Dopo quasi dieci giorni di ricovero, le condizioni di Enzo sono migliorate ed è stato dimesso, anche se dovrà restare in quarantena fino al prossimo 27 maggio, quando si sottoporrà comunque a tampone molecolare, sperando che dia esito negativo. Le dimissioni gli hanno consegnato una ritrovata speranza: «Sono tornato a casa a riabbracciare virtualmente mia figlia anche lei positiva, ma per fortuna asintomatica. La vita ci regala tante sorprese, pensiamo positivo, amiamo e soprattutto prendiamoci cura di noi stessi».
Enzo ringrazia tutti quelli che gli sono stati vicini in questo difficile periodo, si compiace con l’amministrazione comunale di Cirò Marina per aver contribuito alla realizzazione dell’hub vaccinale nel Palazzetto dello Sport e spera che i laureati calabresi in Medicina possano restare nella propria terra «perché noi calabresi mettiamo il cuore e la passione nel nostro lavoro».
L’iniziativa
Infine, la sua generosa proposta: un’escursione gratuita sulla sua barca a vela per tutti i sanitari impegnati in questa pandemia «per far vivere loro qualche ora di svago e di spensieratezza».
Enzo invita i sanitari interessati a partecipare all’iniziativa a contattarlo sulla sua pagina Facebook o scrivendo una email a enzosport62@gmail.com: «Vi aspetto in tanti. Con l’augurio che tutto questo finisca al più presto».