COSENZA - Un investimento complessivo di oltre 143 milioni di euro. Un progetto finanziato con i fondi Pon 2007-2013 che potrebbe solleticare gli appetiti della ‘ndrangheta. Meglio prevenire che agire per reprimere. Così Anas, Prefettura di Cosenza e Ati Vidoni Spa-Consorzio Grecale hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'ambito dei lavori di adeguamento nel tratto tra lo svincolo di Firmo dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e lo svincolo di Sibari della strada statale 106 Jonica.

 

Appalto blindato. Un accordo che – nelle intenzioni dei firmatari – punta a blindare i lavori da eventuali infiltrazioni mafiose. “L'Anas – ricorda il presidente Pietro Ciucci - ha già siglato numerosi protocolli d'intesa sia in Calabria che nel resto del territorio perché si sono rivelati uno strumento efficace per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata e perché crediamo sia importante costruire nuove infrastrutture nel massimo della trasparenza e della legalità. Questo nuovo protocollo è finalizzato a garantire una rapida e corretta esecuzione delle opere nel rispetto della legge, nonché a prevedere ulteriori misure convenzionali intese a rendere più stringenti le verifiche antimafia".

 

L’accordo. Il protocollo disciplina l'obbligo per l'appaltatore, i subappaltatori e subcontraenti nei confronti dell'Anas di conferimento - preventivo alla stipula di qualsiasi contratto - dei dati della filiera relativi a società e imprese. L'obbligo di conferimento preventivo dei dati sussiste anche per le prestazioni di servizi, trasporti e forniture, noli a caldo e a freddo e per tutte le tipologie di prestazioni "sensibili".

 

Regole rigide. L'accordo introduce modalità ferree di controllo sulla tracciabilità dei flussi economico-finanziari all'interno dei cantieri e, per garantire maggiore sicurezza contro i tentativi di condizionamento criminale, assicura che le assunzioni della manodopera locale siano regolate da procedure di reclutamento all'insegna della massima trasparenza. Qualora la Prefettura accerti tentativi di infiltrazione mafiosa ed emetta una informativa ostativa, la Stazione appaltante non rilascia il proprio nulla osta alla stipula del contratto, ovvero procede alla revoca dell'aggiudicazione o nega l'autorizzazione al subappalto e intima all'appaltatore o concessionario di far valere la risoluzione del subcontratto.

 

Cabina di regia. La Prefettura di Cosenza istituirà una "cabina di regia" allo scopo di effettuare, mediante incontri periodici, un monitoraggio congiunto e una valutazione complessiva della situazione. Alla cabina di regia parteciperanno anche i soggetti sottoscrittori.