Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, aprendo il XIX congresso nazionale ha proposto di osservare un minuto di silenzio e di indossare una fascetta bianca come omaggio alle vittime del naufragio avvenuto al largo delle coste di Cutro il 26 febbraio: «Quelle morti, quel naufragio a un passo dalla nostra costa, tanti bambini, e come sempre giovani donne e giovani uomini, non sono stati un incidente imprevedibile, ma l'ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e potevano evitare», afferma.

Landini, nella relazione di apertura aggiunge: «Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma le responsabilità politiche ci sono tutte. Ministro Piantedosi, il problema non è impedire alle persone di lasciare il proprio Paese, ma di metterle nelle condizioni di non rischiare la vita per farlo». Il segretario generale della Cgil, torna sulla strage di Cutro e sulle politiche migratorie: «Vanno attivati i visti umanitari previsti dal regolamento europeo, ampliati i canali regolari di ingresso, vanno promossi accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori. Va abolita la legge Bossi-Fini che ha bloccato la migrazione regolare e ha vincolato il permesso di soggiorno al rapporto di lavoro; vanno abrogati i decreti sicurezza Salvini che hanno trasformato i salvataggi in operazioni di polizia bloccando i migranti in mare e criminalizzando le Ong; di conseguenza - prosegue Landini - non è accettabile il recente decreto approvato dal governo a Crotone la scorsa settimana, va invece realizzato un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo».