Grazie all’Associazione di Promozione Sociale Jole Santelli, attenta alle tematiche sociali in diversi ambiti, per la prima volta Special Stage arriva in un Istituto Penitenziario: sarà, infatti, la Casa Circondariale di Castrovillari “R.Sisca”, sotto la direzione di Giuseppe Carrà, ad ospitare le prime tappe in assoluto a livello nazionale con il progetto “La Musica Buona” a partire da lunedì 18 settembre.

Il format, ideato da Officine Buone e supportato da oltre 1000 volontari, porta la musica in oltre 55 luoghi di fragilità in tutta Italia realizzando concerti in luoghi non convenzionali (ospedali, istituti di cura, centri diurni, etc.). Il progetto prevede in ogni tappa l’esibizione di giovani artisti che hanno così l’occasione di donare il proprio talento e di emersione nel mondo musicale, confermando che il volontariato serve ad aiutare la propria comunità, ma anche, e soprattutto, se stessi.

Alle persone ristrette sarà affidato il compito di costituire la giuria popolare e di decretare, tappa dopo tappa, i vincitori che avranno la possibilità di esibirsi nella finalissima prevista allo Zelig di Milano in novembre, con un premio di 10.000 euro in palio. Lo scambio umano, attraverso il dibattito tra i cantautori e le persone detenute, sarà il vero valore aggiunto del progetto, favorendo l’integrazione culturale fondamentale per il reinserimento sociale.

L’iniziativa prevede lo svolgimento, tra settembre ed ottobre 2023, di quattro tappe di Speciale Stage presso il carcere di Castrovillari con otto artisti a sfidarsi. La selezione dei partecipanti sarà effettuata, attraverso una call for artists attiva sui canali social di Associazione Jole Santelli, Officine Buone e Marley Session, e sarà realizzata con il supporto della factory creativa calabrese Marley Session. Tra i giudici della fase finale del progetto ci sarà Eugenio Cesaro degli "Eugenio In Via Di Gioia", band pop torinese, da sempre vicina ai progetti di Officine Buone e in particolare a Special Stage, che nei propri testi affronta temi sociali in maniera ironica, pungente ed inclusiva.

Special Stage è un talent al contrario che capovolge la solita dinamica dei talent in cui a vincere è un solo artista, dopo un lungo percorso di selezioni ed eliminazioni. A Special Stage, invece, vincono tutti, perché agli artisti partecipanti è data la possibilità di fare volontariato attraverso il proprio talento e, insieme alle persone in stato detentivo, di sperimentare un’importante esperienza di crescita umana. «Siamo sicuri, insomma, che questa prima sperimentazione che nasce in Calabria, grazie a realtà virtuose nell’ambito sociale, potrà essere esportata in tante altre regioni».