“I calabresi nel mondo, le notizie oltre confine”. Monica Spadafora sarà tra le protagoniste della seconda puntata del format targato LaC Tv condotto da Franco Laratta e Palma Serrao in onda sabato alle 12 su LaC Tv. 

«LaC ha avuto una grande intuizione, - ha esordito Monica - quella di raccontare la Calabria oltre la Calabria. Seguirò con molto interesse tutte le puntate perché sarà un’ottima occasione di confronto, non solo per voi calabresi residenti in Calabria con i calabresi nel mondo, ma anche tra calabresi nel mondo».

Monica Spadafora vive all’Aja. Per amore!
«Mi sono trasferita nei Paesi Bassi nel 2015 per seguire mio marito, altro calabrese, che lavora per l’Esa (Agenzia Spaziale Europea). Essendo un ingegnere aerospaziale non potevo aspettarmi che si trasferisse in Calabria visto che non abbiamo un’industria aerospaziale, mentre il mio lavoro era più facile da esportare in Olanda».

Calabresi dal mondo, sono milioni, sono dappertutto. E ovunque sono apprezzati.
«Viaggio molto e ne trovo sempre qualcuno anche nell’angolo più sperduto della terra. Tra quelli emigrati in prima persona e quelli di seconda o terza generazione, la popolazione dei calabresi nel mondo è davvero vasta».

La cosa più bella di questo nuovo programma dall’aeroporto di Lamezia Terme è che i giovani calabresi che stiamo contattando sono tutti ben affermati, stanno bene.
«Sicuramente é così, ma ci sono anche molte eccezioni. Vedi, io mi occupo un po’ di comunità italiana in Olanda, e posso dirti che molti giovani, non solo calabresi, emigrano spesso senza arte né parte e finiscono per essere fagocitati da sistemi di sfruttamento del lavoro peggio che in Italia». 

Certamente perché ci sono quelli senza alcuna preparazione o formazione.
«Sì, partono dall’Italia immaginando Paesi felici e senza problemi, ma alcuni partono senza neanche conoscere l’inglese, e finiscono per fare i camerieri ed i lavapiatti in ristoranti italiani, cercando una zona di comfort per via della lingua, e molti di questi ristoranti usano il sistema italiano, inteso nel peggiore dei modi».

L’altra cosa è che stiamo trovando ragazzi comunque felici, soddisfatti. Al di là di una naturale nostalgia, sono ragazzi che hanno raggiunto i loro obiettivi.
«Non si finisce mai di crescere e di darsi nuovi obiettivi. Sono una persona soddisfatta dei miei risultati personali, professionali e familiari, ma appartengo a quella categoria di nostalgici che sogna una terra natia dalla quale si decida di partire per libera scelta e non per mancanza di opportunità. Per me è stato così».

Monica Spadafora era già affermata in Calabria.
«Effettivamente ero una professionista affermata già in Calabria, ma al cuore non si comanda ed io ho fatto una scelta di cuore. Quindi fin quando non vedrò una Calabria libera, avrò sempre quel grado di insoddisfazione che mi spingerà, nel piccolo, a provarci ancora e ancora, anche da lontano».

I calabresi appaiono, e per lo più sono, indisciplinati in casa, ma poi in qualsiasi altra parte del mondo diventano precisi, attenti, grandi lavoratori.
«Questo é un po’ un luogo comune secondo me. Ognuno è quello che è ovunque si trovi. Se cresci con una coscienza civica, la porti con te, non la impari, ma è anche vero che se parti, non puoi tornare a casa da sconfitto, quindi ce la metti tutta per integrarti e fare del tuo meglio per avere successo».

Presto in vacanza per l’estate?
«Ad agosto per un paio di settimane. Non sarà solo vacanza. Avendo scelto di continuare a fare il lavoro di papà, quando torno giù è sempre un’occasione di confronto con i miei fratelli per parlare di futuro, nuove collezioni e nuove occasioni».