È meglio sposarsi o convivere? Si convola a nozze con un connazionale o con uno straniero? La tradizione di secoli ci ha presentato il matrimonio come un rapporto uomo-donna, ma il Terzo Millennio ha introdotto nell’ordinamento italiano, con la l’apposita legge n. 76 del 20 maggio 2016, le unioni civili che comportano il riconoscimento giuridico di coppie formate esclusivamente da persone dello stesso sesso: a che punto siamo? E quanti sono stati i divorzi? Risponderemo a tutte queste domande grazie a Istat che ha fotografato la realtà italiana e che ci consente di valutare anche le differenze principali tra Centro-Nord e Sud del Paese.

I matrimoni in Italia nel 2022

Nel 2022 sono stati celebrati, dalle Alpi al Canale di Sicilia, 189.140 matrimoni, con un incremento del 4,8% sul 2021 che ne aveva registrati 180.416, e del 2,7% sul 2019 fermatosi a 184.088, anno precedente la crisi pandemica durante la quale molte coppie avevano rinviato le nozze. Nel 2020, infatti, il dato si era quasi dimezzato a fronte della media degli anni precedenti, fermandosi a 96.841. Stabili, sostanzialmente, i riti religiosi, con un leggero calo del -0,5% sul 2021, mentre sono diminuiti sensibilmente rispetto al periodo pre-pandemico: -5,6%. L’Istat sottolinea che nei primi otto mesi del 2023 i numeri provvisori indicano una nuova diminuzione degli sposalizi (-6,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. La regione leader, nel 2022, per quantità di matrimoni, è stata la Lombardia (27.950; 14,78% del dato nazionale), seguita dalla Campania (21.970) e dalla Sicilia (18.472). La Calabria, con 6.948, corrispondenti al 3,67% del totale, si è collocata al decimo posto tra le regioni. In ultima posizione, ovviamente, la piccola Valle d’Aosta (421).

Chi si sposa per la seconda volta

L’Istituto di statistica è entrato poi nel dettaglio e si è soffermato sulla condizione che vede almeno uno dei due coniugi al secondo appuntamento con l’anello nuziale: nel 2022 in Italia di questi casi ce ne sono stati ben 42.918 (il 22,7%). In tale seconda graduatoria il podio regionale, calcolato in percentuale del numero complessivo, è tutto settentrionale ed è così composto: Liguria (34,5%), Friuli Venezia-Giulia (32,6%), Valle d’Aosta (32,1%). Al Nord e al Centro questo fenomeno è più accentuato rispetto al Sud dove solo la Sardegna (23,6%) e l’Abruzzo (20,9%) hanno superato quota 20% al contrario di Puglia (15,3%), Molise (15,1%), Sicilia (15,0%), Campania (11,6%), Calabria (10,9%), Basilicata (9,5%). Tutte sopra il 20%, invece, le regioni del Centro-Nord, comprese ovviamente le già menzionate prime tre: Piemonte (30,5%), Emilia Romagna (29,9%), Lombardia (28,2%), Veneto (27,2%), Toscana (25,8%), Lazio (25,6%), Umbria (23,6%), Marche (23,6%).

I matrimoni con almeno uno dei due coniugi straniero

Sempre nel 2022, in tutta Italia, i matrimoni con almeno uno straniero sono stati 29.574, il 15,6% del totale di 189.140. Su questo fronte il podio della classifica per regioni è targato Centro-Nord: Trentino Alto Adige (24,2), Toscana (23%), Umbria (21,1%). Netto distacco al Sud dove, evidentemente, l’antico adagio che recita “mogli e buoi dei paesi tuoi” è ancora tenuto in grande considerazione: Abruzzo (13,5%), Molise (10,2%), Campania (9,5%), Puglia (7,6%), Basilicata (7,7%), Calabria (8%), Sicilia (7,9%), Sardegna (11,9).

Le unioni civili: sole donne, soli uomini

Veniamo ora alle unioni civili che nel 2022 in Italia sono state 2.813 (l’1,49% del totale dei matrimoni), di cui 1.594 tra uomini e 1.219 tra donne. La classifica regionale delle unioni civili ha visto imporsi la Lombardia con 640 (22,75% del totale), il Lazio (386), l’Emilia Romagna (278). A seguire la Toscana (260), il Piemonte (244), il Veneto (229). Nel Mezzogiorno i numeri sono stati nettamente inferiori: Campania (137), Sicilia (117), Puglia (95), Sardegna (60), Abruzzo (30), Calabria (17), Basilicata (6), Molise (3). In tutto il Sud, Isole comprese, le unioni civili sono state 465, il 16,53% del dato nazionale, e quindi meno della sola Lombardia. La Calabria ha registrato lo 0,6% delle unioni civili del Paese, con un valore di poco più grande solo se confrontato a quello di Basilicata e Molise. Vediamo ora di capire che cosa accade se si fa distinzione tra unioni civili di soli uomini o di sole donne. La classifica per regione relativa ai soli uomini vede il seguente invariato podio: Lombardia (374; il 23,46% del dato nazionale), Lazio (236), Emilia Romagna (149). Al Sud numeri ovviamente più bassi: Campania (75), Sicilia (63), Puglia (51), Sardegna (37), Calabria (7), Molise (3), Basilicata (2). Anche quella relativa alle sole donne segna sempre il primato di Lombardia (266; 21,82% del totale), Lazio (150), Emilia Romagna (129) e valori molto piccoli nel Mezzogiorno, che si riducono addirittura a zero per il Molise: Campania (62), Sicilia (54), Puglia (44), Sardegna (23), Calabria (10), Basilicata (4), Molise (0).

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I divorzi

Chiudiamo con i divorzi registrati nel 2022 in Italia, e così divisi per tipologia: 23.559 (giudiziali presso i Tribunali); 35.172 (consensuali presso i Tribunali); 6.731 (consensuali con negoziazioni assistite da avvocati); 17.134 (consensuali presso lo stato civile). In totale nel Belpaese ci sono stati 1,4 divorzi per ogni mille abitanti, con il dato più basso in Calabria (1,2) e Basilicata (1,2). Le percentuali più alte in Sicilia e Liguria (1,6), nonché Sardegna, Piemonte, Toscana e Abruzzo (1,5).