Lo scandalo della comunità cresciuta intorno alla Madonna di Trevigiano riaccende il dibattito sul rapporto tra fede e misticismo. Anche nella nostra regione sono tanti gli eremi e le comunità nate intorno a fenomeni ancora da chiarire
Mistici, veggenti e santoni di Calabria: ecco chi sono e cosa fanno
Mistici, veggenti e santoni di Calabria: ecco chi sono e cosa fanno
Mistici, veggenti e santoni di Calabria: ecco chi sono e cosa fanno
Mistici, veggenti e santoni di Calabria: ecco chi sono e cosa fanno
Mistici, veggenti e santoni di Calabria: ecco chi sono e cosa fanno
Mistici, veggenti e santoni di Calabria: ecco chi sono e cosa fanno
Apparizioni, madonne che piangono e comunità di preghiera che nascono dopo visioni e proclami. Sono tantissimi, anche in Calabria, i gruppi di preghiera o veri e propri culti che sono nati negli anni scorsi e che raggruppano migliaia di fedeli: alcuni sono riconosciuti (o tollerati?) dalla Chiesa, altri hanno sollevato vespai di polemiche per il timore di truffe e di situazioni al limite del legale. Se in Italia, adesso, il tema è tornato di moda a causa dell’indagine legata alla Madonna di Trevigiano, le cui lacrime di sangue sono in realtà secondo gli inquirenti una vera e propria truffa, in Calabria invece sono tante e molto frequentate le comunità nate negli anni e che sono cresciute intorno alle figure di mistici e uomini carismatici. Ecco qui i più importanti:
Una delle storie più famose è quella legata a Cosimo Fragomeni, conosciuto anche e soprattutto come Fratel Cosimo, a Placanica, profondo reggino. Nel centro della Locride 55 anni fa questo giovane contadino vide di fronte a sé un bagliore su uno scoglio in pietra. All’interno di questa luce una donna, bellissima, che si presentò così: «Sono la Vergine Immacolata, sono venuta a chiederti di costruire qui una cappella in mio onore». Le apparizioni continueranno per 4 giorni, la richiesta man mano si precisa fino a diventare chiara: erigere a Placanica, nelle colline della Locride, un centro di preghiera. Il giovane, che raccoglie tutti i messaggi in un quaderno, inizia a zappare la terra, togliere rovi, incidere la pietra dove ripone la prima madonnina. Sono state tantissime, in questi anni, le testimonianze di fatti inspiegabili o addirittura di guarigioni: il più celebre è forse quello di Rita Tassone, la donna costretta su una carrozzina che nel 2005 guarisce. Sono circa 900 mila i fedeli che ogni anno arrivano a Placanica e negli anni scorsi è stato addirittura Papa Francesco, a Roma, a benedire la prima pietra del Santuario che sta nascendo in quei luoghi anche grazie all’impegno della “Fondazione Madonna dello Scoglio”, da lui istituita e riconosciuta nel 2000.
Sul suo sito si definisce una “mistica calabrese”: ci sono l’indirizzo alla sua residenza nel quartiere di Santa Maria, a Catanzaro, un numero di telefono al quale risponde solo due giorni a settimana e tante informazioni sulle apparizioni continue, le stimmate, le malattie e gli incontri con i fedeli. Inizia tutto a Settingiano, in provincia di Catanzaro, Caterina era a letto per le conseguenze delle continue crisi epilettiche che i medici non riuscivano a curare. Il 12 luglio del 1973 la ragazza dice di avere visto una bellissima ragazza, con una veste bianca e rose ricamate, un manto azzurro e quattro angeli. All’incirca un anno dopo l’apparizione delle stimmate, che si manifestano sotto forma di macchie ematiche a forma di croci, ostensori, lettere su diverse parti del corpo e del viso. Da lì in poi sono continui gli incontri, i momenti di preghiera suoi e del gruppo di preghiera che ha fondato, quello di “Maria Santissima della Purificazione", attenzionato per la prima volta da monsignor Bertolone. La mistica continua ad incontrare i fedeli con appuntamenti regolari, ai quali si aggiungono momenti di preghiera e colloqui riservati e momenti di incontro e confessione con bisognosi e fedeli di ogni tipo
Affermava di vedere apparizioni della Madonna ogni 13 del mese in una campagna sperduta della Calabria più profonda, nella piana di Gioia Tauro. Teresa Scopelliti, divenuta subito la mistica Teresa o la mistica di Quarantano, attirò immediatamente su di sé attenzioni mediatiche e interessi da parte di tanti, tantissimi fedeli. Raccontò nella sua prima apparizione di aver visto Gesù nel cortile di casa, da piccola, poi iniziarono le visioni della Madonna, di santi e mistici, tra cui Natuzza Evolo. Nei tanti incontri, racconta che la Madonna le abbia predetto gli attentati alle Torri Gemelle e l’elezione di Papa Francesco, ed intorno ai suoi racconti si creò nel 2015 una vasta comunità di fedeli che ogni mese si incontrava lì, a Quarantano. Un anno e mezzo dopo, arrivarono le accuse di una sua ex collaboratrice che la accusò di essersi inventata tutto e la comunità pian piano si dissolse. In una delle ultime interviste rilasciate, Teresa Scopelliti raccontava di essersi trasferita a Roma ma di continuare a tornare in Calabria: lo scetticismo della Chiesa fu forte, tanto che lo stesso Papa Francesco liquidò queste apparizioni regolari come una battuta: «La Madonna è madre, non è un capo ufficio delle poste per inviare messaggi tutti i giorni».
In una piccola casa di Baracconi, frazione di Briatico, abita una donna sulla quale si sono accesi i riflettori delle televisioni e dei giornali di ogni parte del mondo, nonostante lei faccia di tutto per restare riservata. È impossibile infatti parlare di fede e misticismo in Calabria senza citare la figura di Domenica Galeano, “donna Mimma”, da Briatico: sul suo corpo, ogni anno, in occasione della Quaresima appaiono sul suo viso e sul suo corpo i segni delle stimmate. Croci, corone di spine, dolori fisici indicibili. Questi, però, vengono affiancati a tanta riservatezza: nonostante da anni sia ormai conosciuta la sua storia e il pellegrinaggio, specie nella Settimana Santa, sia continuo, non ha mai accettato di farsi riprendere da telecamere televisive o programmi, dopo averlo promesso al vescovo. La sua rituale estasi della passione si manifesta ogni anno il Venerdì Santo dalle ore 15.00 in punto, così come le sacre scritture riportano della morte del Cristo. Sul suo caso, la Chiesa non si è mai pronunciata: negli anni ha ricevuto le visite di diversi prelati, del vescovo Luigi Renzo e di parroci e operatori di fede, pur non essendo mai stata riconosciuta.
Piane Crati è un piccolo centro della presila a sud di Cosenza che una mattina viene scosso da una notizia: un suo cittadino ha ricevuto le stimmate, sviene durante le celebrazioni eucaristiche e nella settimana santa affronta dolori indicibili per ferite che poi si rimarginano senza lasciare tracce. È la storia di Carmine Mancuso, un ex benzinaio di Piane Crati, che a suo stesso dire prima di questi avvenimenti non solo non credeva ma si definiva addirittura blasfemo. Durante una messa, inizia a sanguinare dal petto e sviene per i dolori. Si scatena da subito la psicosi finché non interviene direttamente la Curia: l’arcivescovo designò una commissione diocesana di studio che si avvalse di competenze mediche, psicologiche e teologiche: “Il signor Carmine Mancuso presenta tre ferite sul petto a forma di Croce da più di un anno; le stesse, da circa due mesi, durante la messa domenicale, sanguinano al momento della Consacrazione. L’Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari, ha voluto incontrare di persona il signor Carmine Mancuso ed ha tempestivamente designato una Commissione diocesana di studio che si è avvalsa di autorevoli competenze mediche, psicologiche e teologiche. Tale Commissione, che ha presentato all’Arcivescovo le sue conclusioni, sottolinea che ci si trova di fronte ad una persona semplice, sana ed equilibrata. La Chiesa raccomanda dunque prudenza ed invita ad evitare ogni atteggiamento di morbosa curiosità”. Il fenomeno si ripeterà anche negli anni successivi. Due fatti molto strani, però, si verificarono nello stesso centro: un ragazzo malato di Sla, Cristian Filice, che dopo un pellegrinaggio a Medjugorie riprese a camminare, e la statua di una Madonna che lacrimava sangue. Il parroco di allora minimizzò spiegando che non vi erano collegamenti di nessun tipo, ma da allora le voci si rincorrono ed è calato l’oblio.
Il racconto di una serie di apparizioni, un blog dal quale diffondere i messaggi della “Madonna della Conversione” e un rapporto contrastato con le istituzioni ecclesiastiche. La storia di Elio Walter Barillaro e delle sue visioni è controversa: racconta di aver avuto una prima visione di Gesù nel 1968, dalla quale è nato un percorso di riavvicinamento alla fede ed in seguito al quale ricevette anche il dono delle stimmate. La prima apparizione della Madonna, sempre secondo le sue parole, risale al 1998: da allora le apparizioni si ripetono ogni 14 del mese o in occasioni di giornate importanti per la cristianità come la Pentecoste, a Natale o a Pasqua. Durante una delle tante interviste ricercabili in rete disse di aver ricevuto questo dono e queste visioni proprio perché nella sua zona c’è una forte presenza di Satana. Ha fatto scalpore nel 2020, quando in pieno periodo pandemico disse di aver ricevuto un messaggio contro i vaccini: «Sono il vomito del demonio», scrisse nel resoconto di quell’apparizione, scatenando ovviamente una forte reazione nei fedeli della sua Madonna della Conversione. A seguito di questi messaggi arrivò una dura nota della Diocesi di Locri-Gerace: «Avendo letto con attenzione diversi suoi messaggi (di Barillaro, ndr) che si riferiscono ad alcune presunte apparizioni, di cui non si consta nessuna approvazione ecclesiastica né alcuna soprannaturalità delle stesse rimaniamo basiti e amareggiati alla letture di alcune conversazioni private, tra queste in particolare quella del 25 dicembre 2020 dove si asserisce che la Madonna avrebbe detto che il vaccino anti Covid è controproducente». Il comunicato si concludeva vietando la divulgazione «sotto qualsiasi forma» di questi messaggi alle parrocchie diocesane.
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