L’ex sindaco di Marina di Gioiosa parla del magnate statunitense di origini calabresi, già patron dei Cosmos, che a 12 anni emigrò in America con la famiglia e ora potrebbe diventare il nuovo proprietario della squadra rossonera
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In Calabria è Commisso. Nel resto del mondo Commìsso. Attorno al nuovo possibile proprietario del Milan ruota la curiosità di molti.
Ma se il lato pubblico del personaggio è ben noto a tutti, in pochi conoscono il lato privato del magnate americano, legato a doppio filo con la sua terra d’origine, dove ha imparato a giocare a calcio e a suonare la fisarmonica. A Marina di Gioiosa Rocco Commisso tornò l’ultima volta nel 2010 ospite di suo cugino, l’ex sindaco Rocco Femia.
«È stato sempre un tipo legato alla sua famiglia e alla sua terra - racconta l’ex primo cittadino - anche se non sempre lo ha dimostrato. Una delle sue due sorelle trascorre tutti gli anni almeno un mese di vacanza, in estate. È rimasto quel ragazzo che a 12 anni emigrò con la famiglia in America per cercare fortuna, un tipo umile e riservato».
All’attuale patron dei Cosmos, la squadra newyorkese in cui militò anche Pelè, i ruoli da comprimario non sono mai piaciuti.
«Fare la comparsa non gli interessa - spiega Femia - lui vuole essere protagonista e il suo interesse per il Milan è concreto. Spesso in passato il suo nome è stato accostato ad alcuni club di serie A, ma poi non se ne fece nulla».
Sposato e padre di due figli, adesso vive a Saddle River, nel New Jersey. «Andai a trovarlo non appena sposato - ricorda Femia - e mi portò a vedere una partita di baseball dei Mets. Accanto a me in tribuna l’ex presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Fu - conclude - un’emozione bellissima».
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