Un decennio di emmoragie giovanili. In Calabria se ne sono andati 162mila ragazzi negli ultimi vent'anni. Andati via per non tornare più, se non durante le feste comandate. Sono i millennials, la generazione emigrata. In queste cinque interviste, daremo voce ad alcuni di loro rientrati per le feste.

Federica Esposito e il Natale ai Caraibi: «Meglio Cosenza»

Stavolta è il turno di Federica Esposito, classicista classe '93. L'unica, fra i nostri intervistati, che può vantare un Natale alternativo a quello a Cosenza. «È successo l'anno scorso, con il mio compagno siamo andati ai Caraibi, tutto spesato dalla sua azienda visto che andava per lavoro. Bello tutto - dice ridendo - ma quando chiamavo i miei che erano a tavola per il cenone mi mancavano». Meglio Cosenza dei Caraibi quindi? «Beh - ci dice ridendo - se vogliamo metterla così, sì».

Dopo l’Unical viaggio di sola andata a Bologna

Nata e cresciuta a Cosenza, laurea triennale in lettere classiche all'Unical, Federica Esposito si trasferisce a Bologna nel 2016 per completare il proprio ciclo di studi con la magistrale. E dal capoluogo emiliano non si è più spostata, «un po' per le circostanze della vita e un po' perché ho trovato lavoro subito. Sono rimasta a lavorare nello stesso posto in cui facevo servizio civile». E adesso? «Ho cambiato da poco lavoro, sempre nell'ambito dell'insegnamento: mi occupo di corsi di aggiornamento per insegnanti - spiega - e lavoro molto in smart. Accompagno i docenti nei percorsi di formazione e li seguo nelle attività didattiche, anche in classe». Un lavoro soddisfacente, fatto di tanti viaggi e che si divide fra Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. «Ma mi piace molto, anche perché sono rimasta nel mio modo, quello educativo e formativo»

«La cosa più triste è trovare i miei genitori sempre più stanchi»

Come tutti gli altri fuorisede, Federica Esposito vive la propria realtà di fuori sede con una doppia faccia. «Da una parte l'esperienza fuori è bella, dall'altra rientro sì e no due volte l'anno. E vedere come il tempo passa sui volti dei tuoi genitori - dice, non senza un filo di commozione - è ogni volta molto triste». Non solo i genitori, comunque. «È ovvio che le amicizie che avevo coltivato nel corso degli anni si siano mano mano affievolite. Non significa che non ci sia l'affetto, ma che un po' ci si perda per strada è normale. E dispiace, ma le vite si ramificano e non riesci più a trovarti»

Federica Esposito a chi governa: «Create un canale per farci restare!»

Il ragionamento che fa Federica Esposito sulla permanenza dei tanti millennials andati via dalla Calabria è semplice. «A chi ci governa chiedo di creare un canale che permetta a noi giovani di restare. Non è normale che veniamo formati pubblicamente, in un'università pubblica, e poi andiamo ad arricchire, anche mentalmente, le altre regioni». Insomma, il frutto del lavoro dell'Unical lo prendono le aziende di altre località. Lasciando Cosenza e la Calabria con un cerino in mano. Ma tornerebbe mai in Calabria? «Non lo so. Se mi guardo intorno - ci dice - vedo una realtà che manca di tanti servizi, specialmente dopo aver vissuto a Bologna. Dall'altra parte vorrei anche tornare per restituire un po' quello che la Calabria mi ha dato». La nostalgia intesa in senso greco classico, la speranza del ritorno. Quella che accompagna un po' tutti i calabresi fuori sede.