La sua colomba è tra le migliori d'Italia e ora, a testimoniarlo, c'è anche una medaglia d'oro conquistata sul campo. Salvatore Pignataro, titolare dell'omonima pasticceria artigianale di Santa Maria del Cedro, è andato a Carrara qualche giorno fa per sfidare i colleghi provenienti da ogni angolo del Belpaese nel campionato "Miglior colomba artigianale italiana 2023" e alla fine l'ha spuntata. «Arrivare a conquistare la medaglia d'oro a livello nazionale ha detto a LaC News24 -, è un'emozione che ti fa scoppiare il cuore di gioia». È per lui un sogno che finalmente si realizza e che, un anno fa, aveva già sfiorato, aggiudicandosi la medaglia d'argento. L'evento si è tenuto a Carrara, nel corso della Fiera del Tirreno Ct che, da dieci anni a questa parte, celebra annualmente l'arte culinaria made in Italy. L'evento è stato promosso e organizzato dalla Fipgc, la Federazione Italiana Pasticceria Gelateria Cioccolateria.

Una vittoria a sorpresa per Pignataro

Salvatore indossa la divisa da pasticciere con orgoglio, sfoggia un sorriso raggiante, ed è già tornato a lavoro nel suo piccolo laboratorio di Santa Maria del Cedro, che è tutto il suo mondo. Quando parla della medaglia d'oro gli brillano gli occhi. «Dapprima - ci racconta divertito - hanno dato gli attestati di partecipazione a tutti, poi hanno cominciato a chiamare i vincitori della medaglia di bronzo, e il mio nome non c'era, poi hanno chiamato i vincitori della medaglia d'argento, e il mio nome non era nemmeno tra quelli». A quel punto si è sentito un po' deluso. «"Va bene", ho pensato, "quest'anno non sarò nemmeno sul podio"». Poi la presentatrice ha chiamato sul palco i vincitori della medaglia d'oro e, a sorpresa, ha pronunciato proprio il suo nome: «Non ci potevo credere. È una gioia che auguro a tutti di provare almeno una volta nella vita».

I segreti del successo

La parete d'ingresso del piccolo laboratorio artigianale è piena di premi e riconoscimenti di ogni genere guadagnati nel corso di una carriera lunga quattro decenni. Nel 2021, ad esempio, si è aggiudicato la medaglia d'argento anche al campionato mondiale del panettone ("The best panettone of the world 2021" ndr), nella categoria "classico". Ma il suo entusiasmo e la sua voglia di migliorarsi sono esattamente quelli che l'hanno spinto, giovanissimo, a diventare prima chef e poi a spaziare nell'arte culinaria a 360°. Il segreto del suo successo sono prodotti di altissima qualità, che possono anche fare a meno dell'industrializzazione. «Noi non usiamo prodotti semi lavorati o congelati, lavoriamo con cura le materie prime e crediamo in quel che facciamo. Ci crediamo con tutto il cuore». Il suo punto fermo, invece, al lavoro e nella vita privata, si chiama Graziella, l'adorata moglie e mamma dei suoi figli. Con lei, occhi azzurro cielo e sorriso dolcissimo, divide ogni cosa. «È lei che mi dà la spinta - dice Salvatore -, quando si mette una cosa in testa non la ferma nessuno. Crede moltissimo nella mia capacità, insieme raggiungiamo traguardi importanti».

La sua passione per cedro e lievito madre

Il cedro della migliore qualità al mondo cresce proprio a pochi metri dal suo laboratorio e per lui, questa, è una grande fortuna. Inutile dire che, pertanto, l'agrume sacro agli dei è uno dei prodotti centrali delle sue ricette. Di recente, il pasticciere ha inventato la "torta Riviera", una delle più richieste dai suoi clienti, per omaggiare la sua terra. «Per me il cedro è una grande passione», confessa. L'altra sua passione, anzi, ossessione, si chiama lievito madre ed è uno di quegli ingredienti della sua cucina che fa la differenza. Il suo, prima di essere utilizzato, viene idratato e curato per tre giorni. «In questo arco di tempo - spiega -bisogna evitare la formazione dell'acido lattico, che rovina il prodotto con un gusto poco gradevole, e trattenere soltanto l'acido acetico, che invece sprigiona un profumo inconfondibile». Molto più facile a dirsi, che a farsi.

Il futuro è ancora una sfida

Anche ora che Salvatore è sul tetto d'Italia, non ha alcuna intenzione di fermarsi. «Macché, non ci penso proprio. Chi non ha sogni è morto». Nonostante abbia passato la sessantina da un pezzo, alla pensione non ci pensa proprio. «In realtà - dice facendosi una gran bella risata - ho deciso che lavorerò almeno per altri 35 anni». L'Inps per il momento può dormire sonni tranquilli; gli sfidanti, invece, no. Sistemata la medaglia d'oro, Salvatore sta già pensando alla prossima competizione. E chissà che stavolta non decida di varcare i confini nazionali.