Cerca una sponda Oliverio, nel braccio di ferro intrapreso contro il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto nella vicenda della costruzione della metrotramvia. L’opera, già appaltata, è ritenuta strategica non soltanto per il capoluogo bruzio e l’area urbana. Si tratta infatti di un anello di congiunzione indispensabile per completare e rendere efficaci anche altre infrastrutture per la mobilità approntate dall’amministrazione regionale in ragione di una complessiva visione dei collegamenti sull’asse Jonio-Tirreno-Università della Calabria.

 

Oliverio ha così convocato un tavolo insieme al partenariato sociale con cui ha aperto un confronto schietto sulle implicazioni negative derivanti dalla mancata realizzazione dell’opera. Nella sede dell’ex Inapli sono giunti il presidente della provincia Franco Iacucci, il vicepresidente del consiglio comunale di Palazzo dei Bruzi Francesca Cassano, i consiglieri regionali Mauro D’Acri, Orlandino Greco e Franco Sergio, il direttore delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo, l’ingegnere Luigi Zinno responsabile del procedimento, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda, i rappresentanti di Coldiretti Calabria.

 

La matassa non è semplice da sbrogliare. Mario Occhiuto non è mai stato entusiasta della metrotramvia e quando Oliverio, proseguendo nell’azione avviata da Scopelliti e dall’assessore regionale Giacomo Mancini, è riuscito a riallocare le risorse necessarie nella programmazione 2014-2020, dando corso alle procedure di appalto dei lavori, il primo cittadino del capoluogo bruzio ha costruito sullo slogan “No Metro” parte del proprio successo elettorale che nella primavera 2016 gli ha consentito di riprendere la sua esperienza di sindaco.

 

Nelle scorse settimane sembrava si fosse giunti ad un accordo, attraverso una serie di modifiche migliorative del progetto proposte da Occhiuto «accolte con favore dalla Regione – ha ribadito Oliverio – Tanto che Mario Occhiuto ha presentato la nuova opera in pompa magna in un incontro organizzato al Coni di Cosenza. Sul piatto inoltre abbiamo aggiunto 35 milioni di euro per altre opere complementari di mobilità in favore della città di Cosenza. Finanziamenti destinati tra l’altro – ha precisato Oliverio – alla realizzazione dell’ovovia di collegamento tra l’area dello Spirito Santo ed il Castello Svevo, ad un’arteria viaria prevista tra lo svincolo autostradale e l’ospedale dell’Annunziata, per decongestionare Viale della Repubblica, ad una serie di percorsi ciclabili da realizzare nel centro del capoluogo bruzio».

 

Una discussione lunga ed articolata quella organizzata da Oliverio, durante la quale il presidente della Regione ha ricordato anche i passaggi istituzionali precedenti all’odierna diatriba, e scanditi tra l’altro, dall’approvazione unanime dell’opera, espressa nel 2013 dal consiglio comunale di Cosenza.

 

Sono inoltre in fase avanzata le procedure burocratiche delle altre infrastrutture la cui utilità è legata anche al collegamento metropolitano Cosenza-Rende-Unical. In particolare la tratta rotabile che collegherà l’area di Germaneto, e dunque sia la Cittadella Regionale che il policlinico, con la Valle del Savuto fino a Rogliano. Verso est invece si pensa ad un prolungamento verso Settimo di Montalto Uffugo dove dovrebbe sorgere una stazione per lo snodo dell’utenza verso Sibari e quindi verso la fascia jonica.

 

«In ballo ci sono risorse consistenti ed impegni assunti nei confronti dell’Unione Europea. Un’occasione di sviluppo storica, da non perdere» ha concluso Oliverio.

 

Salvatore Bruno