Questa volta non ci sono pesche che tengano. Andrea Giambruno è stato lasciato con un post social dalla compagna Giorgia Meloni dopo un paio di fuorionda trasmessi da Striscia la Notizia, nei quali si sente il giornalista Mediaset fare il galletto con alcune colleghe. Può sembrare un inedito della storia politica italiana, ma non è così. C’è un clamoroso precedente, a parti invertite e con mezzi di comunicazione decisamente diversi ma comunque molto “social”. A provocare il terremoto matrimoniale tra l’allora ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la moglie Veronica Lario, anche in quell’occasione fu un “fuorionda”.

Il 2007 era appena iniziato e Berlusconi era lontano da Palazzo Chigi da pochi mesi. Vi sarebbe tornato nel 2008, dopo il “discorso del predellino” (18 novembre 2007) nel corso del quale annunciò la nascita del Popolo della libertà che condusse alla vittoria alle Politiche che si tennero in primavera. Insomma, il Cavaliere era all’apice del suo impegno politico, circondato da una sterminata corte di ammiratori, arrivisti e nuovi politici che vedevano in lui l’occasione di una vita. Durante la serata dei Telegatti, Berlusconi face il galante con Aida Yespica (la Belen dell’epoca, per intenderci) e una giovanissima Mara Carfagna che da poco aveva dismesso i panni di showgirl. Alla prima, che gli disse «Presidente, con lei andrei su un'isola deserta», il Cavaliere rispose «Io con te andrei dovunque». Ma è a Mara, eletta nelle fila di Forza Italia, che Silvio riservò le parole più compromettenti: «Guardatela... se non fossi già sposato me la sposerei».

Boom. Veronica Lario attese dal marito una spiegazione che, a quanto pare, non arrivò. Dunque decise di scrivere una lettera aperta e di inviarla a Repubblica. Non era un post, come quello che ha usato la premier Meloni per liquidare il compagno, visto che all’epoca Facebook era ancora agli albori e qualcosa esclusivamente per giovani, ma la diffusione del messaggio fu comunque capillare. «A mio marito e all'uomo pubblico chiedo pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente», scrisse Veronica. «Mio marito riferendosi ad alcune delle signore presenti si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili. Sono affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l'età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni».

Parole durissime che rivelarono all’esterno della coppia una crisi profonda che nel luglio del 2009, appena due anni dopo, sfociarono nel divorzio. Alla lettera della moglie Berlusconi rispose cospargendosi il capo di cenere: «Cara Veronica, eccoti le mie scuse. Ero recalcitrante in privato, perché sono giocoso, ma anche orgoglioso. Sfidato in pubblico, la tentazione di cederti è forte. E non le resisto». La missiva, anche questa pubblicata dai giornali, continua con il Cavaliere che rievoca il loro amore e ammette le tensioni: «Abbiamo fatto insieme più cose belle di quante entrambi siamo disposti a riconoscerne in un periodo di turbolenza e di affanno. Ma finirà, e finirà nella dolcezza come tutte le storie vere».

Poi la dichiarazione finale: «La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento. Ma proposte di matrimonio, no, credimi, non ne ho fatte mai a nessuno. Scusami dunque, te ne prego, e prendi questa testimonianza pubblica di un orgoglio privato che cede alla tua collera come un atto d'amore. Uno tra tanti. Un grosso bacio Silvio». Passeranno ancora due anni prima che maturi la separazione definitiva. Per Meloni e Giambruno, nonostante siano i genitori di una bambina di soli 7 anni, Ginevra, è stato tutto molto più veloce, nel segno dei tempi.