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«La mafia è ancora forte, è ancora presente. Controlla attività economiche, legali e illegali, tenta di dominare su pezzi di territorio, cerca di arruolare in ogni ambiente. Bisogna azzerare le zone grigie, quelle della complicità, che sono il terreno di coltura di tante trame corruttive».
È quanto dichiarato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto a Locri per le celebrazioni la XXII Giornata della memoria e dell'impegno, manifestazione organizzata da Libera, l'associazione presieduta da Don Luigi Ciotti.
«Accanto agli strumenti della prevenzione e della repressione - sottolinea nel suo discorso allo stadio comunale di Locri - bisogna perfezionare quelli per prosciugare le paludi dell'inefficienza, dell'arbitrio, del clientelismo, del favoritismo, della corruzione, della mancanza di Stato, che sono l'ambiente naturale in cui le mafie vivono e prosperano».
E ancora il presidente della Repubblica ammonisce: «La lotta alle mafie riguarda tutti. Nessuno può dire: non mi interessa. Nessuno può pensare di chiamarsene fuori. Lottare contro la mafia non è soltanto una stringente e, certo, doverosa esigenza morale e civile, è anche quindi una necessità per tutti: lo è, prima ancora che per la propria sicurezza, per la propria dignità e per la propria effettiva libertà.
Si tratta di una necessità fondamentale per chi tiene, insieme alla libertà, alla serenità personale e familiare; per chi vuole misurarsi con le proprie forze e le proprie capacità, senza padroni ne' padrini. Una necessità per la società, che vuole crescere libera, democratica, ordinata, solidale. Una necessità per lo Stato, che deve tutelare i diritti dei suoi cittadini e deve veder rispettata ovunque, senza zone franche, legalità e giustizia»