VIDEO | L’assemblea convocata a Maida ha visto la presenza al tavolo dei lavori del segretario generale nazionale Bombardieri nonché dell’uscente rappresentante regionale Biondo
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Consiglio federale snello e deciso quello della Uil Calabria che a Maida (Catanzaro) ha effettuato un importante passo nella sua vita sindacale. Davanti ad un centinaio di delegati ed al segretario generale nazionale Pierpaolo Bombardieri passaggio di consegne tra il segretario regionale uscente Santo Biondo e Maria Elena Senese, eletta all'unanimità.
«Sono stati 10 anni di grande impegno nel costruire strutture, rapporti, nel far crescere l'organizzazione in termini di iscritti e di diffusione dei nostri uffici nei territori, e di farla crescere anche nella capacità di intercambiarsi nei gruppi dirigenti» ha detto Santo Biondo che conclude due mandati iniziati nel 2014. «La grande soddisfazione è di avere sul piano in interno sviluppato insieme a tutti quanti, una Uil che oggi è un soggetto autorevole e credibile, un interlocutore per i cittadini calabresi che hanno bisogno, lavoratori, lavoratrice e pensionati di giovani. E per una politica su cui noi abbiamo puntato nel costruire un confronto di merito strutturato a volte ci siamo riusciti a volte no. Stiamo lavorando con il presidente della Regione, con il Governo regionale, a cui riconosciamo una capacità di ascolto, di confronto, intraprendenza, su alcuni temi fondamentali a partire dalla sanità. Poi c'è il tema delle infrastrutture su tutte la statale 106 e come costruire in questi anni una Calabria che possa dare risposte ai bisogni degli ultimi, di coloro che vivono condizioni di povertà e marginalità che sappiamo essere tanti all'interno della nostra regione. Oggi è il giorno in cui mi sento - ha aggiunto Biondo - particolarmente orgoglioso del ruolo. La Senese è una dirigente in gamba capace appassionata è una donna di cui esserne orgogliosi. Maria Elena farà assicurerà continuità a tutto il gruppo dirigente e noi sul piano nazionale, a partire al segretario generale e io al suo fianco, le daremo una mano».
«Il mio obiettivo principale - ha detto la neo eletta al nostro network - è quello di riuscire a frenare questa costante ondata di giovani calabresi verso il nord e verso l'estero. Deve diventare un'emergenza, facendo investimenti strutturali. Gli ultimi dati Istat ci dicono che sono andati via ben 90.000 giovani calabresi oltre ai dati dell'inverno demografico che ci riguardano. Del resto non siamo in grado di trattenere neppure gli immigrati che una volta arrivati vanno via verso altri Paesi. Quindi chiediamo assolutamente al Governo regionale di intervenire per programmare un piano di emergenza occupazionale, di pensare anche a quanto ha fatto la Germania nell'arco degli ultimi 10 anni recuperando dati drammatici».
Anche sulla prima elezione di una donna alla massima responsabilità Maria Elena Senese idee chiare. «Si parla tanto di parità di genere, io non mi reputo una femminista, non sono per le quote rosa. Credo che debbano prevalere sempre il merito, la competenza e la qualità. Se ne parla tanto ma si fa ancora poco, basta vedere il numero dei femminicidi, la disparità di trattamento economico negli stessi ruoli, la difficoltà per le donne di arrivare ai ruoli apicali. La presenza femminile deve essere un valore aggiunto, serve per stemperare i toni, per ridimensionare i toni. La donna rappresenta un nuovo modo per guardare verso il mondo, verso la società, verso il mercato del lavoro, c'è quello sguardo nuovo che ancora nel nostro contesto nazionale manca, perché siamo abituati ad uno sguardo parziale che è quello solo maschile».
«È una bella giornata questa di Maida perché rappresenta un percorso di cambiamento che riguarda la Uil Calabria, un riconoscimento a Santo Biondo per il lavoro fatto, che lo ha portato, anche per il lavoro fatto in Calabria insieme a tutti i dirigenti calabresi ad avere un incarico nazionale e importante a Roma». Questo il commento di Pierpaolo Bombardieri a margine del Consiglio federale. Tra i tanti temi in discussione quelli del lavoro sono sempre in primo piano in Calabria, dalla sicurezza fisica a quella contrattuale.
«Avevamo proposto e sostenuto che fosse necessario parlare di un salario minimo, perché in questo Paese ci ha ancora troppo precarietà, ma il Governo ha deciso di fare una scelta diversa. Forse ci ha anche giocato su questa cosa dicendo che avrebbe lavorato sulla contrattazione, ma noi risultati ad oggi non ne vediamo. Per quanto riguarda le gabbie salariali noi ovviamente siamo assolutamente contrari : il lavoro ha la stessa dignità, se se fatto al sud, se fatto al nord, ed è per noi improponibile che ci siano risposte diverse da quelle dei contratti nazionali».
Una battuta anche su tante battaglie portate avanti da soli, in partnership con altra sigla, poche volte come Triplice. «Ma noi lavoriamo sempre per che il sindacato confederale sia unito. Poi ovviamente sono ci periodi in cui le sensibilità alle scelte sono diverse, noi ne prendiamo atto, la Uil cammina sulla sua strada, che è quella di un'analisi sul merito delle questioni che non fa sconti a nessuno. Siamo un'organizzazione sindacale autonoma che non si fa tirare dalla giacchetta da nessun politico di turno. S'ho ovviamente invitato le altre organizzazioni sindacali. Su questo invitiamo le altre sigle a riprendere un percorso unitario, poi ovviamente saranno gli scritti a decidere e quali saranno le scelte giuste per il futuro».