Con ordinanza, il sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, ha disposto, in deroga al silenzio venatorio, l'abbattimento immediato dei cinghiali sul territorio comunale da parte di cacciatori e proprietari di fondi rurali: «Farà discutere – commenta in una nota stampa - ma non si può più stare con le mani in mano».

 Il primo cittadino rileva: «Nell'ultima legge di bilancio è prevista, per la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale, la possibilità di controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Perché allora la Regione non agisce? Credo – prosegue Scerbo - che sia il caso di avocarsi questo intervento, perché c'è l'urgenza e la contingenza di evitare qualche possibile imminente tragedia. I cittadini non possono più stare nemmeno nel giardino di casa. È capitato a me stesso di ritrovarmi a pochissima distanza un cinghiale mentre correvo e per pura causalità non me lo sono ritrovato addosso. Non vorrei si aspetti il dramma per poter intervenire come si dovrebbe».

«In questi giorni – aggiunge il sindaco - leggiamo della triste e dolorosa vicenda del runner, alla cui famiglia va la nostra forte vicinanza, e dell'orsa che l'ha aggredito mortalmente. Credo che sia quanto mai fondamentale prevenire e fare ogni cosa possibile, in tempo utile, per tutelare ambiente e vita. Intervenire sull'onda emotiva non è detto che porti alle soluzioni migliori e lo stiamo vedendo in queste ore con l’abbattimento dell’orsa bloccato dal Tar». «Ecco allora - conclude Scerbo - che se la provocazione servirà per risolvere un problema saprò di avere la coscienza a posto per averle provate tutte a difesa dei miei concittadini».

L'ordinanza – specifica in conclusione la nota - riporta le modalità di abbattimento per i cacciatori muniti di licenza per l'esercizio venatorio e polizza assicurativa in corso di validità ed i possessori di fondi rurali in regola con il possesso della licenza di porto d'armi. Rimane possibile l’abbattimento solo nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla normativa che regola la caccia.