Obesità infantile (Calabria col più alto tasso d’Italia), dispersione scolastica (drammatico l’ultimo rapporto di Save the Children), emergenza igienico-sanitaria, patologie non riconosciute, inclusione e solidarietà, abusi sessuali, diversabilità, degrado familiare, analfabetismo e analfabetismo funzionale, indigenza familiare, ludopatia, violenza sulle donne, difficoltà di accesso alle cure sanitarie, abbandono dei centri storici e garanzia del diritto all’acqua ed alla mobilità. Qual è la fotografia reale del ruolo e della funzione svolta dai servizi sociali nei nostri territori? Cosa chiedono e come operano le associazioni? Esiste una mappatura adeguata dei bisogni reali? Qual è il livello di risposta pubblica? Qual è la strada da percorrere per i prossimi anni?

Sarà, questo, il leitmotiv del primo forum tra la rete dell’associazionismo sociale di Corigliano-Rossano e della Sibaritide con l’assessore alle politiche sociali della Regione Calabria Tilde Minasi invitata dall’associazione europea Otto Torri sullo Jonio.

L’appuntamento per tutte le associazioni ed i rappresentanti istituzionali del territorio è alle ore 18 di lunedì 23 maggio nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, nel Centro Storico di Rossano.

Dal titolo Mappare i bisogni sociali per lo sviluppo solidale dei territori, organizzato da Otto Torri nella cornice delle iniziative del suo venticinquesimo anniversario (1997-2022), l’evento è promosso in collaborazione con il Forum del Terzo Settore Ionio Pollino ed il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano.

Coordinati dal direttore di Otto Torri Lenin Montesanto parteciperanno all’iniziativa anche l’assessore comunale alle Politiche Sociali Alessia Alboresi; il portavoce del Forum Terzo Settore Ionio Pollino Ranieri Filippelli; il senatore Fausto De Angelis; i consiglieri regionali Giuseppe Graziano e Pasqualina Straface; il presidente della Rete delle Terme Storiche della Calabria Mimmo Lione e l’assessore provinciale di Cosenza Adele Olivo.

«Conoscere in profondità lo stato di salute di un territorio vasto ed articolato – spiega Lenin Montesanto – interessato da fenomeni generali e specifici di disagio sociale, declinato in tutte le sue varianti ed espressioni note e meno note, rappresenta oggi la principale ed ineludibile chiave di lettura per il governo locale sempre più complesso nel nostro Paese. E se ciò è considerato pacifico su scala nazionale – aggiunge – vale ancor di più nelle aree periferiche del Mezzogiorno e della Calabria in particolare dove diventa sempre meno misurabile, perimetrabile e qualificabile – conclude Montesanto – il limite tra la presenza dello Stato sociale e di diritto, il far west e molto spesso la supplenza salvifica dell’associazionismo, del volontariato, della Chiesa e in generale del Terzo Settore».