Una storia di speranza e umanità. E’ quella che ha coinvolto due profughi provenienti dalla Libia e sbarcati lo scorso 14 luglio al porto di Reggio Calabria. In tale circostanza, approdarono 541 migranti, tratti in salvo durante il cosiddetto "viaggio della speranza" dall'equipaggio della nave Bourbon Argos, battente bandiera lussemburghese ed in uso all'Organizzazione umanitaria non governativa "Medici senza frontiere".

 

Due dei 541 migranti, padre e figlio, hanno raccontato al personale della Polizia di Stato, impegnato nella gestione dello sbarco, di aver intrapreso la traversata in mare a bordo di un piccolo natante fornito, gratuitamente, da un pescatore loro connazionale, con la speranza di giungere in Italia, al fine di assicurare le necessarie cure mediche al figlio, gravemente malato di leucemia.

 

Il giovane 24enne, che in terra natia non aveva ottenuto alcuna speranza di guarigione, è stato immediatamente ricoverato presso il Reparto di Ematologia del locale nosocomio, è stato amorevolmente accolto e curato da tutto il personale medico e paramedico.

 

Una volta gestita, in via di prioritaria urgenza, il caso clinico presso il presidio ospedaliero "Riuniti" di Reggio Calabria, l'Ufficio Immigrazione della Questura, verificando la particolare situazione nella quale versavano padre e figlio e valutando la ricorrenza di gravi motivi di carattere umanitario, ha rilasciato ai due libici un permesso di soggiorno per motivi umanitari che consentirà al giovane, tra l'altro, di accedere al Servizio sanitario nazionale.