La produzione scientifica dell'Università Magna Grecia di Catanzaro si piazza in buona posizione nella classifica World's Top 2% Scientist della Stanford University, redatta annualmente dall'Università di Stanford. L'ateneo americano ogni anno, infatti, stila una graduatoria che tiene conto - attraverso un software - del numero di citazioni che ciascun ricercatore ottiene sulla base degli studi pubblicati.

Ogni anno un team della Stanford University, guidato dal professor John Ioannidis, elabora i dati citazionali riferiti all'anno precedente di tutti i ricercatori del mondo presenti nel database Scopus. I ricercatori che sono stati citati nel top 2% vengono riportati in un database.

In tal modo si misura l'impatto della produzione scientifica, ovvero quanto una ricerca sia citata da altri ricercatori in tutto il mondo. Molti docenti dell'Umg di Catanzaro rientrano nel novero del 2% di ricercatori più citati al mondo nel 2023, nonostante l'esiguità delle risorse disponibili e le dimensioni dell'ateneo. 

Sono 35 i ricercatori dell'Umg più citati nel 2023 nei settori bibliometrici, ovvero il 10% del personale, un valore significativamente rilevante rispetto al 2% dei Top Scientist su scala mondiale. Di seguito, i docenti più citati: Ludovico Abenavoli, Giuseppe Agapito, Stefano Alcaro, Michele Andreucci, Davide Bolignano, Ezio Bombardelli, Domenico Britti, Mario Cannataro, Donato Cosco, Salvatore De Rosa, Giovambattista De Sarro, Alessandro de Sire, Silvia Di Agostino, Massimo Fresta, Luca Gallelli, Giuseppe Giannaccare, Amerigo Giudice, Pietro Hiram Guzzi, Ciro Indolfi, Vincenzo Mollace, Steven Nistico, Donatella Paolino, Cataldo Patruno, Corrado Pelaia, Girolamo Pelaia, Aldo Quattrone, Stefano Romeo, Alessandro Russo, Emilio Russo, Giuseppe Sammarco, Vincenzo Scorcia, Raffaele Serra, Pierfrancesco Tassone, Enrico Maria Trecarichi.