VIDEO | Dopo il crollo del ponte e le promesse di riapertura cadute nel vuoto, la comunità è ancora più incerta e disillusa: «La cosa grave è che ci stanno facendo perdere la pazienza»
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Un crollo che ha spezzato un'arteria vitale: Longobucco è isolata dal resto del mondo dopo il cedimento di un tratto della Sila-Mare. La comunità, già provata da anni di disattenzione e abbandono, si ritrova ora ad affrontare una crisi senza precedenti. La campata è diventata invece un monito delle promesse non mantenute e della frustrazione crescente dei residenti. Il comitato "Per Longobucco" lancia un nuovo appello alla classe politica: “Basta parole, servono fatti concreti per ripristinare la viabilità e dare un futuro a questa comunità dimenticata».
A quasi un anno dall'evento tragico, poco o nulla è cambiato, lamenta Romeo Romano, referente del Comitato Ponte di Longobucco. Le promesse di riapertura del tratto finale della Sila-Mare, rimandate continuamente negli ultimi tre anni, hanno lasciato la comunità nell'incertezza e nella disillusione. «La cosa grave è che ci stanno facendo perdere la pazienza», afferma Romano, denunciando i continui ritardi e la mancanza di azione concreta da parte delle autorità competenti. La mancanza di un piano di contingenza efficace ha aggravato la situazione, con la comunità costretta ad affrontare chiusure temporanee della strada anche durante allerte meteo, compromettendo ulteriormente la già precaria mobilità della zona.
Le conseguenze di questo isolamento si ripercuotono pesantemente sulla vita quotidiana degli abitanti, con molte attività economiche che risentono della diminuzione dei flussi di traffico e una crescente minaccia di spopolamento del paese. Il Comitato ha ripetutamente sollecitato interventi da parte delle autorità competenti, chiedendo un aumento della forza lavoro e dei mezzi impiegati nei lavori di ripristino. Tuttavia, queste richieste sono state respinte, sostenendo che le risorse attuali fossero adeguate, nonostante l'evidenza del contrario. La mancanza di sostegno politico e la sensazione di essere abbandonati a se stessi hanno alimentato il crescente malcontento nella comunità. Nonostante la presenza di politici che dichiarano di sostenere la causa, i residenti non vedono risultati concreti e rimangono delusi dalle promesse non mantenute nel corso degli anni. L'isolamento di Longobucco è diventato un simbolo delle inefficienze del sistema politico e delle lacune nel processo decisionale. Mentre la comunità continua a lottare per un accesso sicuro e affidabile alle infrastrutture di base, le autorità sono chiamate a rispondere alle legittime preoccupazioni dei cittadini e ad adottare misure concrete per risolvere la crisi di isolamento che affligge Longobucco e le comunità circostanti.