La Locride lo stava aspettando dopo il grande successo dello scorso anno quando è tornato dopo quasi dieci anni di stop; il festival musicale "Ai confini del Sud", ideato dal musicista locrese Massimo Cusato, non delude le aspettative e anche quest’anno, in occasione della sua 15esima edizione, regala dei momenti di grande musica all’insegna della cultura euro-mediterranea.

«Ai confini del Sud è storia - ha spiegato Domenica Bumbaca, assessore alla Cultura del Comune di Locri - abbiamo fortemente voluto riprendere questo festival, prima con l’amministrazione Calabrese lo scorso anno e oggi con l’amministrazione Fontana, perché è un percorso culturale, è un percorso musicale caratterizzato dalla contaminazione di tantissimi generi musicali. È inoltre ripreso perché targato dalla direzione artistica di Massimo Cusato che è un locrese doc».

Ad alternarsi sul palco nel corso delle tre serate davanti al grande pubblico (più di mille persone a sera) che ha occupato gli spazi esterni di Palazzo Fondazione Zappia a Locri, la musica d’autore, con l’eclettico cantautore genovese Francesco Baccini, il funk dei Dirotta su Cuba e la straripante energia dei Terraròss. 

«È un festival trasversale, che abbraccia un po' tutta quanta la musica - racconta Massimo Cusato -. In queste tre serate abbiamo ritrovato un grande Baccini, che è un autore molto importante, ha dato fastidio un pò al potere, molto spigoloso; i Dirotta su Cuba li conosciamo tutti, hanno avuto degli anni fantastici nella cornice del funk, dell’acid jazz; infine abbiamo avuto i Terraròss del caro amico Dominique Antonacci con cui ho collaborato per un’estate insieme a Pino Insegno. Loro sono veramente un gruppo incredibile della musica popolare delle Murge, in Puglia».

Un’esperienza di contaminazione culturale alla scoperta delle tradizioni musicali, un viaggio ai confini del sul per riscoprire i valori più antichi e la bellezza della condivisione. «Una cosa molto importante di questa edizione ma anche dell’anno scorso - ha aggiunto Cusato - è che l’accesso è in forma gratuita. Secondo me è una cosa molto importante ai nostri giorni dare accesso, anche gratuito, alla musica, all’arte, alla bellezza. Con l’assessore Bumbaca parlavamo inoltre della possibilità di estendere questo festival a 6-7 giorni per poter dare così l’opportunità alla Locride di poter assistere a più generi, che è una cosa molto bella».