Nell’ambito del progetto Unicef “Verso una Scuola amica”, l’Istituto tecnico economico Galileo Galilei di Vibo Valentia - diretto da Genesio Modesti - ha promosso nei giorni scorsi una importante manifestazione per celebrare il 32º anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.

Con l’occasione il presidente del comitato provinciale per l’Unicef, il professore Gaetano Aurelio, ha insignito la scuola del riconoscimento di “Scuola amica” al termine di un percorso di molti anni compiuto dall’istituto attraverso l’adesione alle diverse campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi promosse dal comitato nazionale.

L’attività svolta dall’Istituto è stata documentata dalla referente del progetto Scuola amica, la professoressa Cinzia Catanoso, attraverso un reportage di fotografie che ritraggono le studentesse e gli studenti impegnati in numerose attività di raccolta fondi. La consegna alla scuola dell’importante del riconoscimento da parte del Comitato provinciale per l’Unicef è stata preceduta da un’offerta in denaro da parte dell’istituto in favore dell’emergenza Afghanistan.

La manifestazione è stata molto partecipata dai ragazzi, i quali hanno avuto l’occasione di presentare numerosi lavori frutto di riflessione sulla Convenzione internazionale per i diritti dell’infanzia, prodotti al termine di un lavoro svolto nelle classi da parte dei docenti delle diverse discipline.

Il progetto Scuola Amica, frutto di un protocollo d’intesa tra Miur e Comitato Italiano per l’Unicef, punta al conseguimento di quegli obiettivi prioritari che la legge di riforma della scuola (107/2015) esprime, tra cui lo “sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica” anche attraverso “la consapevolezza dei diritti e dei doveri” con l’obiettivo di promuovere il pieno sviluppo della personalità degli studenti perché divengano futuri cittadini e lavoratori professionalmente competenti all’interno di una comunità aperta al confronto culturale, etico, religioso, nel pieno rispetto della convivenza civile e della legalità.

Da segnalare anche la rilevanza nel percorso intrapreso del laboratorio “Conoscersi per accogliersi”, condotto dalla psicoterapeuta Giuseppina Arcella.