All'Istituto italiano di criminologia di Vibo Valentia la presentazione del progetto di "Intelligenza artificiale" che sarà messo al servizio della Questura. Alla conferenza stampa, oltre al rettore dell'Istituto Saverio Fortunato, anche Michele Laurelli, docente di intelligenza artificiale che ha progettato il software. Si tratta di un sofisticato motore di ricerca in grado di intercettare e rielaborare dati tra migliaia di documenti. «Grazie all’istituto di criminologia - ha affermato il questore Cristiano Tatarelli - è stato messo a punto un sistema che ci permetterà di elaborare una serie di informazioni che andranno a velocizzare le indagini. La fase sperimentale è terminata - ha proseguito - così il software è pronto all’utilizzo».

Per il procuratore capo di Vibo Valentia Camillo Falvo, l’intelligenza artificiale «rappresenta il futuro in tutti i campi compreso quello delle investigazioni. Consentirà di abbreviare i tempi della giustizia riducendo la mole di lavoro da mettere a sistema. Obiettivo del programma - ha spiegato il docente - è quello di sfruttare le funzionalità dell’intelligenza artificiale per facilitare la ricerca documentale nell’ambito delle indagini e in generale nella gestione dei documenti della Questura. Sarà possibile trovare informazioni che riguardano anche le connessioni tra persone, aziende e istituzioni. Il software è in grado di elaborare il linguaggio naturale e la similarità semantica. L’unico limite – ha ammesso Laurelli – è rappresentato dall’essere umano. Chi lo utilizza deve avere profonda conoscenza del lavoro investigativo. Se non si fa la domanda giusta - ha concluso - non si ottiene la riposta giusta».