VIDEO | Il procuratore ha parlato al pubblico nel corso del talk condotto da Paola Bottero, spaziando dalla politica alla sanità. A fine serata ha poi incontrato i suoi sostenitori, che come al solito lo hanno travolto con un'ondata d'affetto
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«Altri cinque, dieci, cento Nicola Gratteri». Un uomo di mezza età lo dice ai nostri microfoni mentre osserva in lontananza il magistrato di Gerace e ha quasi le lacrime agli occhi. La location è il concio Amarelli di Rossano, che ha ospitato il terzo e ultimo appuntamento di Link - Orgoglio e pregiudizio, l'evento itinerante organizzato del gruppo aziendale composto da viaCondotti21, Pubbliemme e Diemmecom, e seguito dalle telecamere di LaC.
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Il procuratore della Repubblica di Catanzaro è seduto su un divanetto bianco, ha di fronte a sé una folla oceanica e sta rispondendo alle domande del direttore strategico Paola Bottero, senza filtri, senza indugi, senza scomporsi. Lui può farlo. Può passare dalla malapolitica alla malasanità, passando per la 'ndrangheta, sciorinando nomi, cognomi e particolari, senza battere ciglio. La sua è una libertà conquistata a colpi incessanti inferti ai clan e malavitosi, che hanno rappresentato un grosso ostacolo per i loro loschi affari. Lo dicono i diretti interessati nelle migliaia di pagine di intercettazioni raccolte in quarant'anni di carriera. Questo è uno dei tanti motivi per il quale il procuratore Nicola Gratteri è osannato dai calabresi e per il quale tanti giovani si sentono ispirati dalla sua figura.
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«Da chi mi conosce vengo definito un "gratteriano" di sangue - ci dice uno studente di Giurisprudenza, 20 anni o poco più e la rabbia in corpo di chi vuole cambiare il mondo - e non posso che essere vicino a un magistrato che sta dando la sua vita per ripulire questa terra».
Il potente messaggio dal palco di Link
Quasi settecento posti a sedere non sono riusciti a contenere il pubblico che, alle 19 in punto l'8 agosto, si è recato all'ultimo appuntamento di Link, organizzato a Corigliano Rossano, replicando il successo di Falerna e Vibo Marina. Ma che cos'è "Link" e perché i calabresi hanno risposto in massa? Link è il frutto di un paio di anni di lavoro e di strategie comunicative mirate, messe a punto da Paola Bottero, direttrice strategica del gruppo viaCondotti21-Pubbliemme-Diemmecom, e di Alessandro Russo, che è invece il direttore editoriale del network.
È un programma che punta al riscatto di una terra bistrattata attraverso la legalità, un progetto abbracciato e supportato dal presidente Domenico Maduli e della direttrice generale Maria Grazia Falduto e condiviso da ognuno dei dirigenti, esperti, professionisti, tecnici e giornalisti che compongono la grande famiglia di viaCondotti21, Pubbliemme, Diemmecom e LaC.
L'obiettivo è uno soltanto: stare dalla parte giusta della società e gridarlo ai quattro venti, affinché le nuove generazioni possano identificarsi e costruire un futuro libero dal malaffare.
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In una Calabria sempre in bilico, ambigua e incline al compromesso, il nostro gruppo ha deciso di stare dalla parte dei calabresi e delle persone oneste, abbattendo ogni forma di stereotipo e pregiudizio per far rifiorire l'orgoglio di essere calabresi attraverso la meritocrazia e la giustizia, non soltanto nelle aule di tribunale. Per questo, LinK non poteva fare a meno di Nicola Gratteri, il magistrato contadino, come ama definirsi, che in quattro decenni ha smantellato i più potenti clan di 'ndrangheta, estirpandone pure le metastasi. Neppure la location dell'evento è casuale. Il brand Amarelli, nato quasi trecento anni fa e sinonimo di qualità in tutto il mondo, è una di quelle realtà imprenditoriali calabresi sane, che non ha mai ceduto al compromesso e che antepone il benessere dei suoi dipendenti a tutto. «Qui da noi - ci aveva detto due giorni fa l'imprenditrice Pina Amarelli - ci sono collaboratori da quattro generazioni». La loro liquirizia ha fatto il giro del mondo, finendo persino sugli scaffali del Moma di New York.
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Anche Tridico in piedi per Gratteri
In piedi, confuso tra la folla, accanto a tutti gli altri spettatori, c'era anche Pasquale Tridico, presidente dell'Inps dal 2019 allo scorso maggio. La sua risposta è quasi scontata: «Sono venuto ad ascoltare l'intervento di Nicola Gratteri». Nonostante una carriera brillante, i ruoli apicali e di prestigio fin qui ricoperti, la figura del procuratore di Catanzaro lo emoziona come i comuni mortali: «È una cara persona - dice ancora Tridico ai nostri microfoni -, che ha sacrificato la sua vita alle istituzioni, sta sacrificando i suoi affetti più cari per uno scopo ben preciso: liberare questa terra dal malaffare. Merita rispetto e merita stima, da parte mia c'è tutta. Ogni volta che lo sento parlare - dice in ultimo - mi fa sperare in un futuro migliore».
Gratteri via dalla Calabria?
Dopo il talk, Nicola Gratteri si rende disponibile a firmare le copie del suo ultimo libro, "Fuori dai confini", scritto a quattro mani con Antonio Nicaso. La fila di estimatori è lunga, ma il procuratore concede un autografo, un sorriso o una stretta di mano a tutti, circondato dagli angeli custodi della scorta. Qualcuno urla il suo nome, qualcun altro commenta la notizia di un possibile spostamento ad altra procura tra meno di un anno, causa sopraggiunti limiti temporali: «È uno sbaglio - contesta una donna -, Gratteri è la memoria storica della Calabria, se va via si fa un piacere alla malavita».
Mentre la gente lo acclama, l'impressione è che, dall'alto della sua ineguagliabile carriera, Gratteri non si sia mai abituato a tanto, incommensurabile affetto. Guarda i suoi sostenitori dritto negli occhi, ma i suoi tradiscono commozione. «Nel caso in cui dovesse andar via gli chiediamo -, che cosa vorrebbe che i calabresi ricordassero di lei?». «Vorrei che continuassero a volermi bene come me ne hanno voluto finora», risponde. Sul suo volto si disegna un'inconfondibile espressione di orgoglio. La stessa che Domenico Maduli, Maria Grazia Falduto, Paola Bottero e Alessandro Russo, attraverso il loro incessante lavoro, vorrebbero vedere stampato sul volto di ogni calabrese perbene.