Il mare in Calabria, specie in alcune zone, risulta inquinato da tempo. Tanto da parlare di “inquinamento cronico”. Questo è quanto emerge dai risultati definitivi del monitoraggio di Goletta Verde 2016 di Legambiente. Su 24 punti monitorati ogni 28 chilometri di costa dei 748 chilometri complessivi della regione, sono 18 quelli risultati oltre i limiti stabiliti d'inquinamento, di cui 15 "fortemente inquinati" e tre “inquinati”.

 

Dati alla mano, i prelievi effettuati dall'8 giugno all'8 agosto, hanno evidenziato le gravi carenze nel sistema depurazione: «Se nell'edizione 2016 - hanno spiegato gli esperti di Legambiente - oltre la metà dei punti sono risultati inquinati, uno su 5, soffre di 'inquinamento cronico', in quanto dal 2010 ad oggi è risultato fuori i limiti di legge per almeno 5 volte. Di questi il 94% corrisponde a foci di fiumi, torrenti, scarichi e canali». Risultati poco soddisfacenti per la Calabria che, assieme a Marche, Liguria, Lazio e Campania – come specificato all’interno del monitoraggio - presenta almeno 5 punti campionati che risultano inquinati ormai da anni, definiti dall'associazione come "malati cronici".

 

«Gli scarichi non depurati sono i peggiori nemici del turismo – ha precisato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente aggiungendo - Il nostro monitoraggio ha l'obiettivo di non fermarsi alla sola denuncia, ma soprattutto di avviare un approfondimento e confronto per fermare l'inquinamento da mancata depurazione che si riversa in mare. Per alcune situazioni critiche da diversi anni, grazie alla stretta collaborazione con le forze dell'ordine e le amministrazioni locali, si e' arrivati a individuare le cause e risolvere il problema. Ora c'e' la legge sugli eco-reati, che prevede anche il reato di inquinamento ambientale, valido strumento contro chi continua a scaricare illegalmente nei fiumi e nel mare».