Dopo il periodo di restrizioni che hanno impedito lo svolgersi di tutte le manifestazioni, quest’anno il Comune di San Pietro in Guarano, nel Cosentino, con il patrocinio della Regione Calabria, ha stilato un programma di quattro giornate all'insegna della cultura. Convegni, esibizioni artistiche, musica e stand enogastronomici caratterizzeranno, dal 5 all'8 dicembre, la cittadina situata a due passi da Cosenza. 
 
La Calabria è, da sempre, una terra ricca di tradizioni. Nel mese di dicembre, la comunità di San Pietro in Guarano celebra due ricorrenze molto sentite: la Vigilia di San Nicola e le Luminere. Le usanze sampietresi hanno una profonda valenza identitaria e si discostano dai festeggiamenti degli altri borghi presilani.
 
La devozione dei sampietresi per San Nicola è testimoniata dalla secolare tradizione dei Cucchiddri. Ogni 5 dicembre, tutti i bambini sampietresi scorrazzano per le strade del paese provvisti di cestini e, bussando ad ogni porta, intonano la filastrocca augurale: «Nicò Nicò, la cucchiata la vuogliu mò, e su ‘mmila vu dunare, Santu Nicola te vò aiutare». In onore della generosità del santo verso i più piccini, tutti i padroni di casa elargiscono delle piccole pagnotte unite in coppie (“cucchie”), chiamate “Cucchiddri” o “Cucchiate ‘e Santu Nicola”.
 
Il culto dell'Immacolata Concezione è, invece, storicamente attestato già dal 1655. La sera del 7 dicembre, davanti ad un grande fuoco al centro della piazza, avviene il suggestivo spettacolo delle Luminere. Le caratteristiche fiaccole - preparate con legna di pino, Tasso Barbasso e stracci imbevuti di grasso ed olio - sono accese allo scoccare della mezzanotte e consegnate ai giovani sampietresi, i quali corrono per le strade creando giochi di luce ed intonando la canzone: «Lumi Luminere, vienitinne ch’è menzannotte, su sonate tri ure de notte, tì tà bum!»