Parla il giovane storico e giornalista Domenico De Luca, uno degli ‘Mbuttaturi: «È sicuramente una manifestazione religiosa, legata alla devozione per la Madonna della Sacra Lettera, ma è anche una grande festa popolare»
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L’edizione straordinaria della Varia di Palmi, a solo un anno dalla precedente, ha suscitato interesse popolare, ma non sono mancate le critiche. Alcune molto dure.
Un giovane protagonista come Domenico De Luca, storico e scrittore, ci aiuta a capire.
«Sono uno degli ‘Mbuttaturi, i portatori della Varia, nella corporazione degli Artigiani, della quale sono membro da circa 10 anni»
La Varia dopo la riuscita edizione del 2023 è stata riproposta quest’anno. Piuttosto a sorpresa, anche se annunciata in precedenza. C’è da capire se fosse davvero necessaria questa nuova edizione.
«Sì, la Varia quest’anno è stata replicata per il secondo anno consecutivo. Non è stata una decisione inaspettata, ma fortemente voluta e già annunciata al termine dell’edizione dello scorso anno. La scelta è stata dettata dall'entusiasmo e dalla volontà di dare continuità alla celebrazione al fine di calendarizzare l’evento».
Ma in passato raramente è accaduto che si ripetesse la Varia nel giro di un anno.
«In passato i grandi buchi temporali erano dettati da esigenze economiche ed organizzative. Per tradizione la Varia, inoltre, si dovrebbe svolgere ogni anno. L’ultima volta la replica consecutiva della manifestazione è avvenuta nel biennio 2013-2014 in occasione del riconoscimento Unesco. Nelle due occasioni il boom di presenze fu record».
Tra dubbi e critiche comunque si è vista partecipazione e commozione.
«L’edizione di quest'anno è stata molto positiva. Il pubblico è stato numerosissimo, segno del grande interesse per l'evento. È stata una edizione certamente riuscita, pianificata al meglio e nei dettagli, certo gli imprevisti sono da tenere in conto ma l’importante è esserne coscienti e gestirli, come è stato fatto, per far arrivare la Varia in Piazza I maggio».
Santo Strati ha scritto: "… la Città di Palmi sta facendo di tutto per trasformare un evento popolare di respiro mondiale in una modestissima festa strapaesana, di cui non importa nulla ad alcuno". Una critica precisa alla quale occorre rispondere.
«Rispetto l’opinione di Strati, ma non la condivido. La Varia continua a essere un evento di grande importanza, che coinvolge l’intera comunità e attira l’interesse di persone da tutto il mondo. La portata e il significato dell'evento restano immutati. La Varia è ormai un evento di importanza internazionale, non può essere etichettata come una festa di paese. Il Comune di Palmi e la Fondazione Varia hanno fatto grandi sforzi per garantire la giusta copertura. Grandissimo l’interesse a livello nazionale e internazionale. Tutti hanno potuto partecipare e “vivere” la festa. Inoltre, alla Varia sono stati dedicati diversi servizi giornalistici su scala nazionale, e notevole è stato l’interesse da parte del mondo social che rende la festa di impatto mediatico e facilmente accessibile a tutti».
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La Varia senza dubbio è uno straordinario evento. Un’intera città è coinvolta. Tantissimi i giovani. Eppure i commenti sui social sono spesso spietati. Soprattutto chi guarda da lontano non comprende la forza di questo evento.
«La Varia è un evento che bisogna vivere per capirne appieno la forza e il significato. I commenti sui social riflettono spesso una visione superficiale, dettata dalla distanza e dalla mancanza di comprensione della tradizione e del coinvolgimento emotivo che questo evento suscita. Non si può ovviamente ridurre il tutto a una spettacolare festa religiosa. La Varia deve essere vissuta nella sua completa dimensione».
Riflettendo bene: non so se si può considerare la Varia come evento religioso. Forse è più giusto parlare di una grande festa popolare.
«La Varia è un evento che unisce entrambe le dimensioni. È sicuramente una manifestazione religiosa, legata alla devozione per la Madonna della Sacra Lettera, ma è anche una grande festa popolare, che celebra l'identità e la coesione della comunità di Palmi».
Un giovane serio e appassionato storico come Domenico De Luca, che la storia della Varia ha studiato e approfondito, può dirci come è cambiato nel tempo questo grande evento.
«La Varia è cambiata molto nel tempo, adattandosi ai cambiamenti sociali e culturali. La maggior parte dell’organizzazione della festa odierna è avvenuta fra l’edizione del 1987 e quella del 2008. Oggi sopratutto è più organizzata e strutturata, con una maggiore attenzione alla sicurezza e alla partecipazione di diverse realtà locali. Tuttavia, l’essenza dell’evento, il suo spirito comunitario e la devozione che lo accompagna, sono rimasti invariati».
C’è sicuramente un momento in cui Domenico che fa ‘u Mbuttaturi ‘ si è emozionato.
«Il momento più emozionante di quest'anno è stata la “scasata”. L'attesa del colpo di cannone, con quel silenzio sospeso che avvolge l'intera città, è un'esperienza che toglie il fiato. Ogni cuore sembra fermarsi per un istante, mentre tutti, uniti in un'unica attesa, sentono crescere l'adrenalina. Quando finalmente il colpo risuona nell'aria, è come se il tempo riprendesse a scorrere, riempiendo l'atmosfera di una scarica di emozioni indescrivibili».