L’apertura della Porta Santa in occasione del Giubileo del 2025 reca con sé il messaggio di speranza contenuto nelle parole pronunciate da Gesù a Nazareth nella Sinagoga. Il Cristo, dopo aver letto un passo del profeta Isaia, proclamò l’anno di grazia, l’anno giubilare appunto, annunciando la liberazione dei prigionieri, dei poveri e degli oppressi.

L'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Checchinato, ha incontrato i giornalisti in vista dell'apertura dell'Anno Santo della Speranza. «I fedeli – ha detto - siano artigiani della pace».

I luoghi giubilari della Diocesi di Cosenza

Come disposto dal Santo Padre Papa Francesco, nella Diocesi di Cosenza-Bisignano l’arcivescovo Giovanni Checchinato aprirà il Giubileo domenica 29 dicembre alle ore 16 con una celebrazione che avrà come primo momento la convocazione del clero e dei fedeli presso la chiesa di San Nicola da cui muoverà la processione verso la Cattedrale dove sarà celebrata la Santa Messa. Cinque i luoghi giubilari indicati dal presule per tutto il 2025. Oltre alla Cattedrale di Cosenza vi sono le basiliche di San Francesco a Paola, di Sant’Angelo ad Acri, della Madonna della Catena a Laurignano di Dipignano ed il Santuario San Francesco di Paola ubicato nel centro abitato di Paterno Calabro. Inoltre monsignor Checchinato ha indicato alcuni luoghi giubilari temporanei per specifici periodi dell’anno, ovvero le settimane della Quaresima e dell’Avvento ed i mesi di agosto e settembre. Si tratta della chiesa del Santissimo Crocifisso della Riforma a Cosenza, del Santuario Sant’Umile di Bisignano, della Chiesa della Madonna della Serra di Montalto, del Santuario San Francesco di Paola ubicato a Spezzano Sila, della chiesa Santa Liberata di Santo Stefano di Rogliano e della chiesa Santa Maria dell’Accoglienza di Mendicino.

Messaggio di speranza

Alla vigilia del Santo Natale, monsignor Checchinato ha ricevuto nella sede episcopale, il consiglio direttivo del Circolo della Stampa Maria Rosaria Sessa, e gli operatori dell’informazione locale, per un cordiale scambio di auguri. «Certamente – ha detto il presule al nostro network - l'apertura della Porta Santa dà un valore aggiunto alla festa del Natale. Ci ricorda che il Signore Gesù è venuto a portare la speranza agli uomini, una speranza che non va relegata nel dimenticatoio. Al contrario: va accolta, condivisa, va vissuta. In una fase contraddistinta da decine di conflitti in tutto il mondo, l'occasione del Natale è sempre propizia per promuovere la pace in quei territori. E laddove i luoghi non sono flagellati dalla guerra, bisogna spargere la pace spirituale. Dobbiamo diventare artigiani della pace» ha sottolineato l’arcivescovo Checchinato.

Artefici di un nuovo mondo 

«Il grande cantore del Natale che era Francesco D'Assisi, in una delle sue preghiere diceva: Signore fammi strumento della tua pace, che tutti possiamo essere non solo desiderosi di pace ma anche strumenti di pace lì dove viviamo nelle relazioni che abbiamo nella nostra quotidianità. Ecco, l'anno giubilare ci ricorda che siamo solo utilizzatori di questo mondo, che la terra è di Dio e che ogni tanto bisogna fermarsi a riflettere e ricominciare da zero. In questa terra – ha concluso l’Arcivescovo - sono tante le sofferenze. Auguro a tutti di nutrire la speranza in un futuro diverso e migliore, certamente non attendendo solamente che sia costruito dagli altri ma diventando essi stessi artefici di un nuovo mondo e di un nuovo modo di vivere anche in Calabria».