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“La notizia che la commissione d'accesso abbia formalmente chiesto al ministero lo scioglimento del comune di Lamezia Terme per infiltrazione mafiosa costringe ognuno di noi, a partire dai componenti il consiglio comunale – scrive in un nota - ad un di più di serietà e di responsabilità, atteggiamento doveroso sia nei confronti della città che in quelli della nostra comunità. Per la nostra città - aggiunge - se tale decisione dovesse trovare conferma nelle decisioni da assumere dal Consiglio dei Ministri e dal ministero degli Interni, sarebbe l'ennesimo duro colpo, il terzo in pochi anni, che si abbatterebbe sulla sua immagine esterna, sulla sua credibilità collettiva”.
La democrat spiega la sua decisione anche con il fine “di facilitare la discussione e le conseguenti determinazioni all’interno della mia comunità di appartenenza, all’interno del mio partito, il Pd e dai suoi nuovi organi dirigenti, poiché in tali frangenti è d’obbligo che il terreno debba essere libero e sgombro da qualsiasi particolarismo, e quello che più conta è esclusivamente l’interesse generale complessivo, che deve essere assunto in maniera plurale e collegiale”.
“Il disagio della situazione creatasi mi porta infine a pensare che debba essere altresì condivisa la decisione delle dimissioni da consiglieri comunali da parte dei miei colleghi in consiglio comunale, questo per restituire nuova dignità e orgoglio alla nostra comunità, oggi ferita. Tutta una fase politica si è esaurita, chiusa in malo modo. Da parte di ognuno di noi - aggiunge - è necessario un sussulto di responsabilità e di orgoglio per contrastare con azioni concrete l'immagine di una città che vive la politica in contiguità con la criminalità organizzata”.
Tiziana Bagnato