Il disco verde è arrivato ieri nella commissione Via del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: Sì a 9 miliardi di lavori sull’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria.

La velina ministeriale di rappresentanza racconta la soddisfazione di Matteo Salvini, titolare della delega alle Infrastrutture: «Grande soddisfazione da parte del Mit di Matteo Salvini per il via libera della Commissione del Mase all'intervento dell'alta Velocita Salerno-Reggio Calabria. Con lo sblocco dei lavori si dà il via ad un intervento che coinvolge tre regioni: Campania, Basilicata e Calabria». Seguono prevedibili commenti entusiastici.

In realtà di calabrese, nel maxi finanziamento sbloccato ieri, c’è ben poco. O, per essere più precisi, sempre lo stesso tratto che si ferma a Praia a Mare: l’annuncio di un vecchio annuncio, a voler essere maliziosi.

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I fatti: la commissione Via presieduta da Germana Panzironi ha espresso parere favorevole, all’unanimità, all’intervento di Rfi su due lotti del progetto. Si tratta nel complesso di 100 chilometri di opere. Pochissimi, però, riguardano la Calabria.

I due lotti sbloccati ieri dal ministero dell'Ambiente

Il lotto 1 Battipaglia-Praia ha uno sviluppo complessivo di circa 127 chilometri. Nel dettaglio, il lotto 1a Battipaglia – Romagnano è individuato come prioritario ed è stato inserito nel Pnrr. Nei pressi di Romagnano è poi prevista la realizzazione dell’interconnessione dispari che consentirà il collegamento con l’attuale linea Battipaglia – Potenza – Metaponto – Taranto. I lotti 1b e 1c Romagnano-Praia si dirameranno in direzione sud fino a una nuova fermata intermedia prevedendo l’interconnessione con la linea Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto per proseguire poi verso l’area costiera dove l’infrastruttura si affiancherà alla linea tirrenica esistente terminando in corrispondenza di Praia, in Calabria. C’è una bella differenza anche sulla tempistica di attivazione dei due lotti che ieri hanno ottenuto il via libera: i treni tra Battipaglia e Romagnano inizieranno a circolare nel dicembre 2026, quelli tra Romagnano e Praia nel dicembre 2030.

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Stessa scadenza prevista per la tratta ad Alta velocità Praia-Paola: idea forse un po’ ottimistica visto che il tracciato è ancora in fase di progettazione.

LaC News24 ve lo ha raccontato qualche giorno fa: l’Alta Velocità in Calabria non partirà prima del dicembre 2030 e si estenderà per pochi chilometri: tutto confermato.

Quattro anni di ritardo - nella migliore delle ipotesi - rispetto a quanto previsto da quello che si immagina come il quadrilatero meridionale dell’Alta Velocità Napoli-Battipaglia-Taranto-Bari per il quale sarà funzionale il lotto Battipaglia-Romagnano approvato ieri assieme alla sua connessione fino a Taranto.

Alla Calabria e al suo storico gap infrastrutturale si penserà più avanti. Il governo e il ministro delle Infrastrutture rincorrono l’idea del ponte sullo Stretto mentre la vera partita sembra proprio l’Alta velocità, tassello strategico per il trasporto di passeggeri e merci lungo la direttrice sud-nord del Paese.

Per l’intero intervento fino a Sud è stimato ad oggi un costo complessivo stimato di circa 30 miliardi, dopo la revisione che si è resa necessaria anche a seguito dell’adeguamento eccezionale dovuto al rincaro dei costi dei materiali.

L'abbandono del tracciato Praia-Tarsia

Attorno al tratto calabrese, però, si addensano dubbi che ricordano le polemiche degli anni 60 quando al centro del dibattito sulle infrastrutture c’era l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Le risorse per l’Av fino allo Stretto ci sono soltanto sulla carta, visto che sono state spostate sul Ponte sullo Stretto, e i punti interrogativi sul tracciato e i suoi snodi non rendono più semplice il percorso. Il tratto Praia-Tarsia, ipotesi iniziale per connettere la dorsale tirrenica a quella jonica, è scomparso (scartato per questioni economiche, allungherebbe il tracciato di 52 chilometri, e idrogeologiche) per lasciare spazio a Praia-Paola, sollevando le perplessità dei sindaci della Sibaritide. Eppure il primo progetto di fattibilità tecnico-economica redatto da Rfi lo aveva individuato come tracciato ottimale. Perplesso anche il docente universitario Roberto Musmanno, già assessore alle Infrastrutture dell’Unical: per il prof quel progetto ha «l’obiettivo prioritario di ricucire zone a elevata valenza territoriale come la costa jonica e l’alto e il basso Cosentino». Avvicinerebbe al resto del Paese aree strategiche come Cosenza e la Sibaritide. Eppure non se ne farà nulla.

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Costi alti per per la linea ad Alta velocità Praia-Paola 

Sempre per Musmanno e per il comitato che contesta la scelta di Rfi di abbandonare l’ipotesi Praia-Tarsia-Cosenza, sulla linea Praia-Paola esistente sarebbe impossibile riprodurre la velocità di 300 chilometri all’ora tipica dell’Av. Servirebbe, dunque, un nuovo tracciato che passerebbe a mezza costa con costi esorbitanti. «Si tratta di salire 7-8 chilometri più all’interno, dove ci sono gli insediamenti abitativi, realizzare gallerie e viadotti, interventi molto complessi con costi ancora sconosciuti - ha spiegato Musmanno al Corriere della Sera -. Per ottenere un tracciato accettabile, si dovrebbero realizzare, a spanna, non meno di 50 chilometri di gallerie su 67 di tracciato; non possono essere taciuti i rilevanti problemi geologici ed idraulici presenti su tutto il litorale tirrenico, e specialmente da Cetraro a Paola; si ricorda la frana di Paola, presumibilmente innescata dalla realizzazione della variante della SS 18. Peraltro, proseguendo la linea lungo la costa, dovrebbero essere affrontati problemi rilevanti anche a San Lucido, dove sono in atto fenomeni di instabilità ancora più marcati. In conclusione il tracciato costiero richiederà la realizzazione di non meno di 87 chilometri di galleria, sommando i 50 chilometri anzidetti ai 37 chilometri tra Buonabitacolo e Praia a mare». Costi altissimi e risorse ancora soltanto sulla carta. Mentre i treni potrebbero arrivare sui tratti campano e lucano a fine 2026, in Calabria l’Alta velocità è soltanto un progetto.