L’Alberello Enotrio”, un volume fondamentale sule origini identitarie dell’agroalimentare e della vitivinicoltura in Calabria. Presentazione questa sera, sabato 31 agosto, al Vinitaly in The City che si sta svolgendo a Sibari, in un’area adiacente gli scavi archeologici di quella che fu una delle culle primarie della Magna Grecia.

“L’Alberello Enotrio” è a firma di Massimo Tigani Sava, giornalista e saggista catanzarese. Il sottotitolo del ricco volume è significativo: “Dai Sissizi di Re Italo alla Dieta Mediterranea. Gli Enotri tra vino, olio d’oliva e cereali. La Magna Grecia tra Zaleuco, Sibari impero del lusso, Pitagora e i Pitagorici. La Res Publica romana e il Senatus Consultum de Bacchanalibus. Cassiodoro e le Variae. Campanella e La Città del Sole. Padula e Il Bruzio. Alvaro e i maiali neri”.

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Massimo Tigani Sava, relativamente alle radici enologiche della Calabria, sostiene da anni che occorre accantonare ogni luogo comune relativo al rapporto pur fondamentale fra Grecia classica e vitivinicoltura dell’antico Bruzio. Non è assolutamente vero - spiega tra l’altro Tigani Sava nel suo libro – che furono i colonizzatori ellenici a introdurre la coltivazione dell’uva da vino in Calabria. Diversi secoli prima della fondazione delle prime colonie, infatti, la Calabria era Enotria, così come attestano – riferisce l’autore – numerosi studi scientifici di storici e archeologi. E proprio la Sibaritide, con le sue aree interne, è stata uno dei centri nevralgici della Civiltà Enotria. “L’Alberello Enotrio” è una teoria originale del giornalista catanzarese che da quest’anno è in forze al Network LaC dove coordina il sistema Grand Terroir. La teoria è spiegata in tante pagine ricche di note, citazioni, riflessioni, ricerche.

Dall’epoca enotria, con i Sissizi attribuiti al mitico Re Italo, risalendo lungo i secoli e giungendo al Novecento, il libro edito da Local Genius nella collana “Semi” fa emergere una ininterrotta evoluzione dei sistemi agroalimentari ed enogastronomici calabresi verso il concetto di Dieta Mediterranea riconosciuta da qualche anno come patrimonio immateriale Unesco. E quindi spazio anche alla Magna Grecia, agli insegnamenti universali della Scuola Pitagorica, alla legislazione di Zaleuco a Locri, all’Impero Sibarita, per poi passare ai tanti secoli dell’epoca romana con il riferimento fondamentale dei Baccanali. E poi Cassiodoro, prima umanista d’Europa, con l’esempio straordinario del Vivarium nel bel mezzo del Golfo di Squillace. Un lavoro di studio e di ricerca durato anni e anni, che oggi vede nell’Alberello Enotrio un’altra tappa editoriale di grandissimo interesse.

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Molto significative le pagine dedicate al genio dello stilese Tommaso Campanella e a Vincenzo Padula, acrese, che soprattutto nelle pagine de “Il Bruzio” si occupò molto di civiltà contadina e di assetti economico-sociali dell’agroalimentare calabrese di fine Ottocento. E poi le memorabili pagine di Corrado Alvaro, a partire da “Gente in Aspromonte”. Il volume contiene, infatti, un secondo saggio interamente dedicato alla cultura del Suino Nero, con numerosi richiami alle memorie dei viaggiatori del Grand Tour.

Difficile sintetizzare in poche righe oltre 250 pagine di un lavoro di ricerca appassionato e documentato. Se ne parlerà oggi al Vinitaly in The City, alle ore 21.30.