Fede e devozione popolare s’intrecciano a Vibo Valentia in occasione dell’ormai storica “Affruntata”. Il rito, molto sentito in Calabria, chiama a raccolta migliaia di fedeli o semplici spettatori. Attese non tradite in occasione di quest’ultima Pasqua quando, per le strade cittadine, un fiume di persone ha atteso il suggestivo incontro tra la Madonna e Gesù.  Il fulcro della sacra rappresentazione, curata nei dettagli dall’Arciconfraternita del Rosario, è stato il corso Vittorio Emanuele III. Momenti intensi di commozione hanno scandito l’appuntamento religioso: la corsa di San Giovanni, l’incontro tra l’Addolorata avvolta nelle vesti del lutto e il Risorto, il velo nero che cade tra gli applausi e le lacrime.

L’Affrontata, il rito

Ma come si svolge il rito? Sono tre le state coinvolte: la Madonna, il Risorto e San Giovanni. Le effigi, all’inizio della rappresentazione, seguono percorsi diversi. San Giovanni con un andamento crescente inizia il percorso rituale facendo da spola tra l’Addolorata e il Risorto. Il messaggero della Resurrezione corre avanti e indietro tra la folla e con non poca fatica riesce a favorire l’incontro tra madre e figlio. In base alla tradizione, la Madonna stenta a credere per ben due volte alla Resurrezione di Gesù.  Solo al terzo annuncio si convince e decisa segue San Giovanni. Entrambi corrono verso Cristo risorto.  Quando le statue si avvicinano, il velo del lutto viene tolto dall’effigie della Madonna. Al termine, si tiene una processione per le vie della città.

L’Affrontata nel Vibonese

L’Affruntata, Cunfrunta, Svelata, ‘Ncrinata. Il rito, nel comprensorio calabrese e vibonese, assume diversi nomi e forme ma con un unico intento: raccontare – attraverso immagini – la Resurrezione. Anticamente era anche un momento didattico, uno strumento per dare una rappresentazione visiva della Resurrezione a chi non sapeva leggere le Sacre scritture. Un atto di fede non una performance teatrale o un evento folcloristico. Aspetti devozionali condivisi e fatti propri dalla comunità vibonese, dai confratelli e dai portatini. Proprio su tale aspetto, scrive l’Arciconfraternita del Rosario di Vibo: «La rappresentazione rituale dell’Affrontata, nel cuore della città, è un prezioso momento dell’annuncio dell’evento centrale della nostra fede: la Resurrezione di Cristo». Insomma, guai a parlare di una “corsa tra statue”.