Sarà cardinale dal 7 dicembre ma per tutti continuerà ad essere don Mimmo Battaglia. Lo ha ribadito il vescovo di Napoli, originario di Satriano, intervenendo a Soverato all'incontro "Noi con Natuzza" promosso dalla locale Proloco presieduta da Giuseppe Chiaravalloti, che ha registrato la partecipazione anche dei vescovi di Mileto Nicotera Tropea, mons. Attilio Nostro, e del vescovo di Catanzaro Squillace, mons. Claudio Maniago, oltre al genetista forense Ciro di Nunzio, incaricato di studiare il caso della mistica di Paravati.

«Prego perché possa essere così, perché io possa rimanere don Mimmo per tutti, è il senso dell'umanità e della bellezza di questa chiamata. Non è assolutamente un privilegio ma una responsabilità che mi porta sempre di più ad amare il Signore e a mettermi alla sua sequela sul passo degli ultimi, capace di servire e di amare anche la Chiesa. L'unica cosa che veramente ho sentito nel momento in cui sono venuto a conoscenza di questa cosa qui è stata quella di mettermi in ginocchio davanti al Signore, al crocifisso di San Damiano, e stringermi il più possibile a Lui, affidandomi totalmente a Lui, perché sia Lui davvero a guidarmi».

L'evento Noi con Natuzza è stato un'occasione per tutta la comunità di abbracciare monsignor Mimmo Battaglia, vescovo di Napoli, originario di Satriano, che il prossimo 7 dicembre sarà creato cardinale da Papa Francesco

E ogni volta che don Mimmo torna a casa, ad attenderlo c'è un caloroso abbraccio da parte della comunità. «Ringrazio il Signore perché anche questo è un dono. Questa è la mia terra, la mia gente, qui mi sono formato, qui il Signore mi ha parlato e mi ha chiesto di seguirlo. Tutti questi amici sono coloro che mi hanno aiutato a cogliere sempre di più la bellezza della mia vocazione e in ognuno di loro rivedo il volto di Cristo che continuamente mi dice "coraggio, alzati, vai avanti"».

E in occasione della riflessione dedicata a Natuzza, il vescovo aggiunge: «Per me è stato sempre un riferimento straordinario. Appassionata e innamorata del Cristo crocifisso e risorto che ha saputo cogliere la bellezza del Vangelo e di annunciarlo attraverso al semplicità della sua vita. Ecco, quello che mi piace dire è che Natuzza e la semplicità erano intime amiche ed è attraverso questa semplicità che il Signore si rivela».