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La Sacal è ormai ufficialmente la titolare della gestione degli aeroporti calabresi. Abbiamo creduto fin da subito a questa prospettiva per il futuro del trasporto areo in questa regione e, soprattutto, abbiamo creduto nella possibilità della Sacal di riuscire in questa impresa. I protagonisti di questo traguardo economico sono il presidente della Sacal, Massimo Colosimo e ilpresidente della Regione, Mario Oliverio.
Il dott. Massimo Colosimo, anno dopo anno, ha portato la gestione aereoportuale della Sacal a livelli europei. Il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, invece, fin dalla campagna elettorale, aveva proposto una società unica per la gestione degli scali aereoportuali calabresi, un impegno, dunque, che ha pienamente mantenuto. Una visione,quella di entrambi, che ha sconfitto vecchie logiche campanilistiche che spesso in questa regione si sono rivelate nefaste sulla strada di una vera modernizzazione dei sistemi infrastrutturali calabresi. Logiche e resistenze che si erano attivate fin da subito durante l’espletamento della stesso bando Enac per l’assegnazione della gestione, dapprima con un ricorso al TAR contro l’assegnazione da parte della Sogas e, contemporaneamente, con un comitato reggino contro la gestione integrata.
Ricorsi e resistenze miseramente falliti sul piano giuridico da un lato ma, anche, sul piano sociale, considerato che, tali resistenze, non hanno trovato autorevoli sponde. Un clima che la nostra testata aveva avuto modo di registrare nel corso di una trasmissione televisiva sul tema, allorquando, il presidente della Sacal per fugare ogni strumentalizzazione di tipo campanilistico affermò di fronte al Presidente della Provincia di Reggio Calabria e all’avvocato Aurelio Chizzoniti che la Sacal si era candidata alla gestione dei tre aeroporti“per rilanciare l'aeroportualità calabrese e certamente non per privilegiare uno scalo a scapito di altri”. Affermazione ben accolta dai due esponenti politici reggini, i quali risposero: "L'attendiamo a Reggio e non è una sfida, ma un invito". Chizzoniti, peraltro, paragonò la Sacal ad una nave che può salvare un naufrago, ovvero l'aeroporto dello Stretto, denunciando in quella occasione come proprio a Reggio si stava creando un "comitato ad opponendum" che "per mere ragioni campanilistiche" intendeva osteggiare l'approdo della Sacal. Il lavoro di squadra dei due presidenti, dunque, almeno per ora, sembra aver disinnescato le resistenze interne.
Come sostenevamo qualche tempo fa, la Sacal, a questo punto, dovrà realizzare quello che in gergo economico si dice economia di larga scala, realizzando un network economico più grande, mettendo a disposizione il suo knowhow nella gestione dei tre aeroporti calabresi. Il progetto non sarà facile, l’obiettivo da raggiungere, a nostro avviso, sarà ostacolato da altri network europei enazionali e relative lobby. Uno strumento del genere, infatti, in prospettiva, potrebbe ambire a conquistare la gestione di altri scali sia nazionali che europei, e ciò, potrebbe disturbare le mire espansionistiche di altri gestori e colossi del settore. A ciò, si aggiunga il pregiudizio sul fatto che l’iniziativa industriale nasce in Calabria, regione che, ad altre latitudini, viene considerata la “Calimero” d’Europa, si comprenderà che, l’iniziativa, almeno in alcuni ambienti nazionali, potrà essere considerata più che indigesta. E infatti, a pocheore dalla comunicazione ufficiale con la quale alla Sacal veniva assegnata la gestione dei tre scali calabresi, ecco scoppiare la grana Alitalia nell’aeroporto di Tito Minniti di Reggio Calabria.
Il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e il governatore della Regione, Mario Oliverio, proprio in queste ore, stanno incontrandoil ministro Delrio, affinché intervenga sui vertici Alitalia e faccia rientrare la scelta scellerata della maggiore compagnia area del paese, di annullare tutti i volida e per la città dello stretto. Tuttavia, al di là delle insidie e delle resistenze che si manifestano o si manifesteranno, il traguardo principale è stato raggiunto. Ora la Sacal deve giocare la partita più difficile: vincere la sfida dei mercati e trasformare scali come quello di Reggio Calabria e di Crotone, perennemente in perdita, in sistemi redditizi dal punto di vista economico e, soprattutto, in una straordinaria opportunità per lo sviluppo dell’intera regione.
Pasquale Motta