Per la gran parte degli italiani la corruzione è problema quasi endemico nei partiti e difficilmente si riuscirà a debellare. Questo è quello che pensa l’81% degli elettori contattati nell’indagine condotta dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica. 

Il sondaggio nasce con l’obiettivo di capire come il fattore corruzione impatti sul voto dopo le vicende di Bari e della Liguria e soprattutto come i recenti episodi di cronaca possano ulteriormente allontanare gli italiani dalle urne di un voto che non pare accendere gli animi. Alle ultime Europee andarono a votare il 54,5% degli aventi diritti al voto, gli ultimi sondaggi dicono che l’8 e 9 giugno difficilmente si supererà il 50% con dati ovviamente disomogenei nel Paese.

In tutto questo la corruzione sembra giocare un ruolo. Secondo il sondaggio il 10% degli intervistati ha cambiato opinione su quale partito votare dopo le ultime inchieste giudiziarie.

E di corruzione ha parlato ieri anche il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in un’intervista al Fatto Quotidiano. Rispondendo ad Antonello Caporale, che partiva però dall’assunto (tutto da dimostrare) che la Calabria è una delle regioni più esposte a tentazioni di questo tipo, il presidente ha raccontato le precauzioni usate per non consumarsi o trovarsi in qualche guaio giudiziario. Naturalmente le precauzioni portano tutte alla sanità che è la prima voce nel bilancio regionale e il settore dove si concentrano la maggior parte delle grandi ricchezze private.

Occhiuto ha detto al giornalista di aver elaborato un metodo per evitare anche solo fraintendimenti. «Ho comunicato agli imprenditori della sanità che non li avrei ricevuti singolarmente ma avrei conosciuto e dibattuto dei loro problemi con i rappresentanti di categoria», spiega Occhiuto sottolineando che tra le precauzioni che prende c’è quella di «non accettare mai inviti a pranzo». Se proprio deve incontrare qualcuno il presidente lo fa solo nel suo ufficio chiedendo a chi vuole incontrarlo di anticipare con una mail alla sua segreteria il tema del colloquio.

Ma non c’è solo la sanità che potrebbe essere terreno di tentazioni. Grandi investimenti stanno arrivando anche con il Pnrr. Anche in questo caso Occhiuto ha preso le sue precauzioni. «Ho chiesto alla Dia - racconta - di aiutarmi, connettendo le banche dati, in modo da capire in tempo reale l’impresa pulita da quella che invece è nella black list».

Questa la ricetta dunque di Roberto Occhiuto che ha rifiutato la bonifica dalle cimici del suo ufficio, non ha paura di parlare al telefonino e difende l’onorabilità di una regione dove la brava gente - dice - è molto più numerosa dei “fetentoni”.