Accorpamenti e scorpori entreranno in vigore nell’anno 2025/26, ma intanto esplode la polemica. Dopo la levata di scudi della Uil è il Pd a partire all’attacco: «Si rischia un pesante taglio ai diritti fondamentali»
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La Regione Calabria ha dato il via libera alla nuova rete scolastica che entrerà in vigore nell’anno 2025/26. Pubblicata la delibera di Giunta che prende atto dei provvedimenti adottati dalle Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Il dimensionamento provincia per provincia
Nello specifico, ecco di cosa si tratta. Per la provincia di Catanzaro sono previsti: l’accorpamento dell’Ic Guardavalle “A. Moro” (accorpata) con Ic Badolato (accorpante); l’accorpamento dell’Ic Petronà “C. Alvaro” (accorpata) all’Ic di Sersale “G. Bianco” (accorpante), in precedenza disarticolati in occasione del Milleproroghe; lo scorporo dei Pes dell’Ic Cropani-Simeri Crichi localizzati nel Comune di Soveria Simeri e l’accorpamento all’Ic Sellia Marina. Sempre per Catanzaro, vengono recepite alcune rettifiche di denominazione: rettifica denominazione dell’Is “L. Siciliani – Giovanna De Nobili” in Polo liceale “L. Siciliani – G. De Nobili”; rettifica denominazione “Convitto Nazionale “P. Galluppi” con annesso polo liceale in Convitto Nazionale “P. Galluppi” con annesse scuola dell’infanzia, primaria, secondaria I° grado e Liceo classco.
Per la città metropolitana di Reggio Calabria sono previsti: l’accorpamento dell’Ic Scilla “R. Piria” (accorpato) con l’Ic Campo Calabro (accorpante) in quanto entrambe istituzioni scolastiche sottodimensionate, con numero di alunni inferiore a 600; l’accorpamento del Liceo Artistico “M. Preti/A. Frangipane” (accorpato) con il Liceo Classico “Tommaso Campanella” (accorpante) in precedenza disarticolati in occasione del Milleproroghe; l’accorpamento dell’istituto Comprensivo Melicucco (accorpato) con Laureana Galatro Feroleto (accorpante) in precedenza disarticolati in occasione del Milleproroghe.
Per la provincia di Crotone la soppressione di una autonomia attraverso lo scorporo dell’Istituto dell’Ic Melissa – Crucoli Torretta per come di seguito indicato: lo scorporo dei Pes dell’Ic Melissa – Crucoli Torretta localizzati nel comune di Melissa e l’accorpamento con l’Ic Verzino; lo scorporo dei Pes dell’Ic Melissa – Crucoli Torretta localizzati nel comune di Crucoli e l’accorpamento con l’Ic “Casospero-Filottete”.
Per la provincia di Vibo Valentia: l’accorpamento dell’Ic Fabrizia” (accorpato) con l’Ic “Azaria Tedeschi” (accorpante), in precedenza disarticolati in occasione del Milleproroghe.
Per la provincia di Cosenza: l’accorpamento dell’Iis Acri Ipsia – Iti (accorpato) con l’Iis Acri Lc Ls V Julia – Itcg Falcone (accorpante); l’accorpamento dell’Ic Castrovillari 2 (accorpato) con l’Ic Castrovillari 1 (accorpante) in precedenza disarticolati con il Milleproroghe. Si prende atto inoltre della rettifica di denominazione dell’Istituzione scolastica Iis “Ipsia-Iti” Its “G. Filangieri” in “Polo Tecnico Professionale Aletti – Filangieri”.
Infuria la polemica: il Pd all’attacco
E dopo la levata di scudi di ieri da parte della Uil – la cui segretaria regionale Mariaelena Senese ha parlato di un’operazione a esclusivo vantaggio delle casse dello Stato «che risparmieranno risorse economiche a scapito delle comunità locali» mentre contestualmente aumenterà il «carico di lavoro per dirigenti scolastici, personale docente e Ata» – a puntare il dito contro la delibera è oggi il gruppo del Pd in Consiglio regionale.
I dem dichiarano di condividere «le preoccupazioni espresse dalla Uil in merito al dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta regionale in ossequio a criteri da “taglio lineare” scelti dal governo nazionale per far quadrare i conti».
«Questo provvedimento, presentato come una misura di razionalizzazione – sostengono i consiglieri regionali del Pd – rischia invece di tradursi in un pesante taglio ai diritti fondamentali, colpendo duramente studenti, famiglie e lavoratori del settore scolastico. In una regione già segnata da forti disparità e carenze infrastrutturali, una simile scelta avrebbe conseguenze devastanti per il diritto allo studio, soprattutto nelle aree interne, che già scontano un isolamento cronico e una carenza di servizi essenziali».
«La scuola è un presidio fondamentale – è detto ancora nella nota – per la crescita culturale, sociale ed economica della Calabria. Smantellare istituti scolastici o accorparli indiscriminatamente non solo indebolisce il tessuto educativo, ma aggrava la desertificazione demografica e sociale di intere comunità. Registriamo anche in questo caso una supina accettazione da parte del presidente Occhiuto e della sua Giunta che continuano a subire tagli e penalizzazioni operate dal governo nazionale, mentre sarebbe opportuno battersi per modificare criteri penalizzanti soprattutto per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare».
«Come Partito democratico continueremo a batterci – sottolineano i consiglieri – affinché il diritto allo studio sia garantito a tutti, senza discriminazioni territoriali, e affinché le nostre aree interne siano messe al centro di una politica di sviluppo reale e inclusiva. Passaggio indispensabile per mettere un freno alla continua emigrazione dei giovani e a uno spopolamento che rischia davvero di spazzare via ogni speranza di futuro».